Giustizia, Pellegrino (IV)presenta una mozione in Consiglio regionale per chiedere la riapertura del Tribunale di Sala Consilina: “La chiusura dei presìdi di legalità favorisce appetiti mafiosi. La Regione assuma gli oneri per consentire la riapertura del Tribunale”

 

 

Da uff. stampa on. Pellegrino

On. dr. Tommaso Pellegrino (consigliere regionale e capo gruppo Italia Viva)

NAPOLI – La chiusura del Circondario Tribunale di Sala Consilina oggi soppresso, per effetto delle disposizioni di cui al d.lgs 155/2012, ha creato seri disagi alla popolazione residente nel Vallo di Diano e nelle zone limitrofe e ai professionisti che sono costretti ad emigrare fuori regione per vedersi riconosciuti i propri diritti e per svolgere la propria attività.

“Ben sapendo che stiamo parlando di competenze nazionali non possiamo restare inerti di fronte a clamorose anomalìe che rischiano di penalizzare oltremodo il nostro Territorio e la sua popolazione. Chiudere un presidio di legalità significa favorire gli appetiti mafiosi che tentano di appropriarsi di porzioni del territorio utilizzandole per attività illecite. L’inchiesta sullo sversamento abusivo di rifiuti nel Vallo di Diano ne è l’ultimo esempio. La risposta non può essere un arretramento della presenza dello Stato. Soprattutto se fondata su due paradossi inaccettabili: si tratterebbe del primo caso di uno spostamento ‘fuori regione’ di un tribunale e, per di più, accorpando quello più grande ad uno più piccolo come quello di Lagonegro”. Queste le parole di Tommaso Pellegrino, Capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che ha presentato una mozione che impegna la Giunta regionale ad intraprendere, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e presso il Governo nazionale, ogni iniziativa utile al ripristino del Circondario Tribunale di Sala Consilina.

“Se alla base di questa scelta incomprensibile ci sono motivi legati alla razionalizzazione delle spese della Giustizia – ha proseguito il Consigliere Regionale Pellegrino – ho ritenuto opportuno chiedere alla Giunta regionale di farsi eventualmente carico, con apposito capitolo di spesa sul Bilancio regionale, dei costi di gestione e manutenzione della struttura giudiziaria. Tale iniziativa certamente non ne preclude altre; anzi il mio auspicio è che ognuno, per le proprie competenze, possa intraprendere azioni che mirino al ripristino del Presidio di Giustizia di così vitale importanza per il nostro Territorio”.

 

 

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