CRESCENT: nonostante la tegola in testa … alla fine vince lui, sempre !!

 

Aldo Bianchini

L'originale vignetta firmata dall'ottimo dr. Arnaldo Amabile - docente e giornalista-scrittore

SALERNO – Alla fine quello che conta è il risultato; e di risultati positivi l’attuale governatore della Campania, on. Vincenzo De Luca, ne ha inanellati in maniera alquanto copiosa. L’annuncio di queste ore di voler approvare una legge regionale speciale per consentire il terzo mandato da governatore la dice lunga e gli avversari sono avvertiti

Anche sul piano squisitamente giudiziario l’ex sindaco e l’attuale governatore ha collezionato una serie impressionante di avvisi di garanzia e di processi; uno solo perso clamorosamente in primo grado ad opera del pm Roberto Penna: quello relativo al termovalorizzatore la cui condanna determinò anche la decadenza da sindaco e la quasi incandidabilità alle regionali del 2015. Ma l’appello e la Cassazione sentenziarono l’assoluta innocenza di De Luca e la condanna (fatto accaduto per la prima volta) alla rifusione delle spese processuali a carico delle parti civili (Italia Nostra e Comitato No Crescent) che si erano opposte all’assoluzione nel secondo grado.

Questo il prezzo da pagare per cercare di fare qualche opera pubblica e per smuovere l’immobilismo burocratico di un Paese bloccato sull’asse pubblico-privato-magistratura che intimorisce tutti e non consente rapide decisioni e concrete azioni, anche urbanistiche, finalizzate all’evoluzione dell’ambiente e delle città in cui viviamo. Si, questo è il prezzo che molto spesso gli amministratori pubblici non sono disposti a pagare, ma non se ne vanno a casa e determinano la sicura crescita di una burocrazia asfissiante.  Di errori strategici e di scelte urbanistiche sbagliate il nostro ex sindaco ne ha commessi tanti, ma avuto sempre il coraggio di decidere, di scegliere, di comandare e di fare; perché indubbiamente diverse cose le ha fatte e bisogna obiettivamente riconoscergli la capacità decisionale alla quale non eravamo più abituati da decenni.

Sarà anche la sua mania di grandezza, la sua smania dell’uomo solo al comando, ma quando decide lo fa sempre in assoluta scioltezza perché è tremendamente convinto di quello che fa; sbaglia, e di grosso, quando non ammette punti di vista diversi sulla sua strada; ma questo è un rischio ormai relegato al passato perché sfortunatamente nel suo cerchio magico non entra nessuno se non chi non vede, non sente, non parla.

E’ ovvio che così facendo si scontra molto spesso con una magistratura incartapecorita, ingiallita in burocratese di antica maniera, incapace di rimanere negli argini che le competono, e infine poco propensa al ragionamento ed all’esame delle statistiche che recitano tutte in suo sfavore; a memoria non ricordo un solo processo politico finito con condanna della Cassazione (sia contro la sinistra che la destra) e questo la dovrebbe dire lunga sulla capacità organizzativa di indagare e trovare prove conclamate che possano portare a convincenti conclusioni.

Ecco perché De Luca appare sempre di più come un elefante che si muove in una cristalleria e che spacca tutto al suo passaggio imponendosi anche come vero ed unico riformista in un Partito, il PD, ormai incartato su se stesso.

La vicenda del Crescent è stata come una tegola sulla testa di De Luca, gli poteva costare moltissimo, aveva quasi tutti contro ma ha battuto tutti da Salerno a Roma. Il noto caricaturista e vignettista, dr. Arnaldo Amabile, ha così rappresentato la tegola caduta in testa al governatore dal tetto immaginario dell’edificio creato da Ricardo Bofil.

E su tutto questo, poi, arriva una stampa organicamente appiattita sulle posizioni strampalate di alcuni Pubblici Ministeri pur di scrivere qualche rigo in più o di pronunciare qualche inevitabile cazzata in tv.

Allucinante, ad esempio, quello che ho letto su un giornale di carta stampata che a commento della sentenza appena pronunciata dalla Corte di Appello ha scritto: “un anno e due mesi al «fedelissimo» di De Luca, l’ingegnere …. e ai funzionari del Comune e della Soprintendenza …”.

Tranne De Luca non conosco direttamente nessuno dei personaggi citati; squallido però affiancare ad uno dei nominativi prima citati l’appellativo di “fedelissimo di De Luca”. Questo significa mistificare la storia politico-giudiziaria di questa città e non rendere giustizia a chi l’ha vissuta sulla propria pelle e su quella dei familiari. Per la cronaca quel presunto fedelissimo nel 2010 lasciò il Comune per grosse divergenze con l’allora sindaco De Luca; gli avvisi di garanzia per il Crescent arrivarono soltanto nel 2013.

Ma la storia continua.

 

One thought on “CRESCENT: nonostante la tegola in testa … alla fine vince lui, sempre !!

  1. Settembre 2012, primo “incidente” di percorso per il “Crescent”, grande complesso a forma di mezzaluna, previsto con la pur grande piazza sul lungomare salernitano, sogno del sindaco Vincenzo De Luca e progetto dell’architetto catalano Ricardo Bofill.

    Con lo spunto umoristico-satirico nel revival sul “Quotidiano di Salerno” il gentilissimo Direttore, in un mix di storia e leggenda, riesce anche a “disegnare” l’apologia di De Luca

    arnaldo amabile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *