Il premier Prof. Mario Draghi ha annunciato che si va verso l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid per tutti. L’indicazione del premier è possibile da attuare in tempi brevi con una legge ad hoc sulla base dei dettami costituzionali .

 

dr. Pietro Cusati (giornalista)

 

Prof. Mario Draghi

Roma ,3 settembre 2021. Il Premier Prof. Super Mario Draghi aprirà

all’ obbligo vaccinale quando verrà dichiarato da Ema e Aifa non più farmaco emergenziale,  estendere il green pass  e a   fine settembre  l’introduzione della terza dose per i soggetti fragili. L’Italia è tutta in zona bianca ad eccezione della Sicilia in zona gialla. L’orientamento del governo è quello di estendere  da subito l’obbligo del gren pass. Per il vaccino contro il Covid scatterà l’obbligo, quando verrà dichiarato da Ema e Aifa non più farmaco emergenziale ma ordinario, e si va anche verso l’introduzione della terza dose. Lo ha detto il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa tenuta insieme ai ministri Bianchi, Speranza, Giovannini e Gelmini, sul green pass e vaccinazioni.Senza mezzi termini è stata anche la condanna  della “violenza particolarmente odiosa e vigliacca” dei no vax contro “chi fa informazione e chi è in prima linea a combattere la pandemia”.Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che a  fine settembre si partirà con la terza dose per i soggetti fragili. Il ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio Bianchi, ha confermato  che nelle classi in cui tutti sono vaccinati si potrà evitare la mascherina.  Per ora docenti e personale scolastico, i viaggiatori delle tratte a lungo raggio, sono vincolati al Green pass, che vale 12 mesi e si potrà ottenere anche con test salivari. L’orientamento del governo  è quello di “estendere” l’uso del certificato vaccinale:Il Presidente Draghi ha precisato che la vaccinazione per il Covid è prevista anche per tutti i migranti. Laddove si vaccina meno cresce la percentuale di posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. Il commissario Figliuolo farà un’operazione di screening fra i 6 e i 14 anni, in modo da garantire anche i ragazzi più piccoli .Il Ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio  Bianchi  approva il  “Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2” destinato alla scuola primaria e secondaria di primo grado, messo a punto dall’Istituto superiore di Sanità al fine di sorvegliare, attraverso una “rete di scuole sentinella” la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici. Il piano prevede  test molecolari salivari  su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale.Riportiamo l’autorevole parere  del Prof. Ugo Ruffolo,pubblicato sul quotidiano Nazionale,  Ordinario titolare della I Cattedra di Diritto Civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. Titolare della cattedra di Diritto della Comunicazione presso la medesima Facoltà.Avvocato titolare di studio legale che ha sedi in Roma, Bologna e Milano.Giornalista pubblicista, editorialista per alcuni quotidiani nazionali e consulente legale di trasmissioni televisive.Autore di numerosi saggi, articoli e monografie in materia di diritto dell’economia e d’impresa, diritto dei consumi, della concorrenza e della pubblicità, diritto dei mass media e dell’informatica, diritto industriale, diritto bancario e finanziario, diritto sanitario, diritto amministrativo. Direttore della Rivista di diritto dell’economia Responsabilità, Comunicazione, Impresa (ed. Giuffrè) :’’I no vax non possono giocare con la vita degli altri, contestando i Green pass; si parificherebbero ai “no sem” (che contestano i semafori rossi) nella geniale ironia dell’apologo ripreso da Michele Brambilla nell’editoriale di ieri. Nella dialettica tra diritto individuale ed interesse collettivo alla salute, la Costituzione consente la prevalenza del secondo sul primo anche permettendo alla legge di prevedere trattamenti sanitari obbligatori, quali appunto le vaccinazioni. Nessun limite costituzionale impedirebbe, anzi, al legislatore di imporre a tutti, tout court, quella anticovid. Modulare l’obbligo senza generalizzarlo ed imporre un Green pass abilitante per l’accesso a servizi, luoghi o eventi diventa anzi una scelta legislativa politica “moderata”, a fronte dell’ecatombe di caduti da Covid: superiore a quella di molte guerre, e moltiplicata da varianti assassine contro le quali affanniamo in corsa. Non c’è dunque libertà individuale o diritto alla privacy che tenga, come ha selettivamente ed articolatamente chiarito, il 10 giugno, il Garante della Privacy. La legge (non i DPCM), che ben potrebbe imporre nuovi lockdown (i contagi salgono, la variante delta dilaga, quella epsilon incombe), si sta limitando a selettive imposizioni di Green pass abilitante, per proteggere sia il no vax da se stesso, sia tutti gli altri dal no vax potenzialmente omicida. E ricordiamo che chi bara e infetta bucando prescrizioni e divieti, potrebbe risponderne sia civilmente che penalmente. Né vale l’obiezione individuale del non ritenere sicuri i vaccini. Che sono già sperimentati a dovere, canonicamente approvati e certificati, e comunque mai a rischio zero, ma sempre indispensabili a contrastare rischi collettivi centinaia di volte maggiori. Chi pretende di non vaccinarsi non può pretendere di mettere a rischio gli altri. Idem per chi, gestendo eventi, ristoranti o discoteche, vorrebbe ignorare il ritorno della pandemia. La legge, dunque, potrebbe andare ben oltre le selettive previsioni di Green pass abilitanti. Violare quei limiti non è disobbedienza civile, ma comportamento potenzialmente criminale. Ben oltre le prescrizioni del governo possono andare già i privati, pretendendo dai propri dipendenti, o clienti, o visitatori, accessi subordinati a idonei certificati vaccinali. Incomprensibili restano persino talune resistenze sindacali, e ragionevoli le pretese, anche confindustriali, di soli vaccinati al lavoro’’.

 

 

 

 

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