Efficienza e innovazione nella giustizia italiana con l’Ufficio per il processo, bando per reclutare i primi 8.000 laureati .

 

dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma ,8 settembre 2021. Garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi ed assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le attività che possono svolgersi nell’Ufficio per il processo sono di vario contenuto, anche in relazione al soggetto che le svolge: ricerca dottrinale e dei precedenti giurisprudenziali, stesura di relazioni, massimazione di sentenze, collaborazione diretta con il magistrato per la preparazione dell’udienza, rilevazione dei flussi dei dati statistici. Una “Banca dati della giurisprudenza di merito”. Attraverso il supporto  dei tirocinanti, si è creato uno strumento per la conservazione dei precedenti giurisprudenziali in grado di migliorare il servizio verso i cittadini. L’ufficio per il processo è anche un intervento che consente ai giovani laureati una ulteriore opportunità formativa, attraverso strumenti di concretezza operativa a completamento della formazione universitaria. Formazione che consentirà maggiore consapevolezza e dinamismo culturale sull’innovazione tecnologica, organizzativa nelle future funzioni di magistrati, avvocati o altri operatori del diritto. La ministra della Giustizia Prof.ssa  Marta Cartabia ha sottolineato   l’importanza dell’Ufficio del processo, in occasione del webinar “Efficienza e innovazione nella giustizia: i bandi per l’Ufficio del processo organizzato dal Ministero della Giustizia  in collaborazione con la Crui per illustrare le occasioni offerte dai concorsi di circa 8000 giovani giuristi con contratti a tempo determinato,con funzione di supporto all’attività dei magistrati. La selezione avverrà tra laureati con particolare riferimento a quelli delle aree giuridica, economica e politico-sociale. Un successivo bando avrà ad oggetto un secondo contingente di addetti all’Ufficio per il Processo di analoga consistenza. Accanto al reclutamento di questi complessivi 16.500 addetti, saranno immesse in servizio, per contribuire all’abbattimento dell’arretrato e supportare le altre linee di progetto in materia di digitalizzazione e edilizia giudiziaria, anche ulteriori 5.410 unità di personale diplomato e laureato con diverse qualifiche tecniche e giuridico-amministrative.“Stiamo passando da un sistema in cui il giudice è solo, con un lavoro squisitamente individuale, all’idea del giudice e del suo ufficio che ha un team a sua disposizione che lo supporta. C’è un cambiamento importante che si sta diffondendo negli uffici giudiziari italiani”, ha spiegato la Guardasigilli, ricordando che il primo bando riguarda il reclutamento dei primi 8.500 laureati in giurisprudenza e in altre discipline.  “In questo cambio di paradigma il rapporto tra Sistema giustizia e Università è decisivo e in varie direzioni. Siamo interessati a portare avanti sinergicamente questo cambiamento, non solo perché l’ufficio del processo è una grandissima occasione per giovani laureati per affacciarsi in un modo nuovo nel mondo del lavoro giuridico, ma anche perché quando si cambia paradigma bisogna progettare bene questo cambiamento attraverso un’immagine diversa dell’organizzazione del lavoro” .  Il secondo bando invece riguarda un avviso, per un finanziamento di oltre 50 milioni di euro, rivolto alle Università. L’obiettivo è sostenere progetti, volti a rendere più efficiente il sistema giustizia, in collaborazione con gli uffici giudiziari del territorio.

 

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