GIUSTZIA: Berlusconi ad un passo dall’eventuale nomina di un curatore speciale ? lo spiega la prof.ssa Marzia Ferraioli

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Qualcuno potrebbe dire che siamo alle comiche finali, io penso invece che siamo all’ultimo atto di una tragedia infinita condita da una mala giustizia senza precedenti.

La richiesta di una “perizia psichiatrica” a carico dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi da parte dei giudici del processo denominato “Ruby ter” rasenta per davvero la “follia giudiziaria persecutoria” in quanto già assolto due volte in Cassazione per lo stesso reato; pura follia politico-giudiziaria come finanche l’altro ex presidente del Consiglio Prof. Romano Prodi ha definito l’azione feroce dei giudici milanesi.

Non c’è niente da fare, l’eredità della pm Ilda Boccassini (salernitana doc !!) è stata ben raccolta dai giudici milanesi che l’hanno addirittura estremizzata fino all’incredibile concetto che “Berlusconi deve essere inseguito dovunque, nel cesso così come nel letto, fino a renderlo sfinito ed inoffensivo; anche ora che è palesemente quasi indifeso perché non in buone condizioni di salute.

Ma non c’è niente da fare, per Berlusconi non può esserci pietà e deve essere impalato, messo alla croce, esposto al pubblico ludibrio, casomai sottoposto alla gogna della lapidazione perché ha fatto una cosa che milioni di italiani fanno abitualmente quando vanno a letto con una ragazza ben disposta e dalle sembianze molto più simili a quelle di un’adulta vaccinata che ad una imberbe ragazzina. E figuratevi che non è mai stato accertato se realmente Berlusconi è stato capace di accoppiarsi a quel ben di Dio della natura; se fosse stata acquisita questa prova conclamata sicuramente per il Silvio nazionale sarebbe scattata la pena dell’esecuzione capitale, da parte di un plotone di esecuzione, dopo essere stato legato ad una sedia, imbavagliato e ad occhi coperti; naturalmente con fucilazione alle spalle.

Ma questa è fantasia giornalistica; nella realtà il rischio per l’ex cav. Silvio Berlusconi è drammaticamente ben nascosto nelle righe della richiesta di perizia psichiatrica; ed a stanare questo nascosto e insidiosissimo pericolo non sono stato ovviamente io, ma la prof.ssa Marzia Ferraioli (parlamentare di Forza Italia) che dall’alto della sua impareggiabile esperienza, e con molta intelligenza giuridica, ha così pubblicamente postato:

On. prof.ssa Marzia Ferraioli (Forza Italia)

<<Non riesco a capire perché “l’invito” a sottoporre il Presidente Berlusconi ad una “perizia” (e per più “psichiatrica” ) debba essere rispettato: nessun  imputato è obbligato a partecipare o a presenziare al suo dibattimento, se non vuole. E, se decide di presenziarvi o di parteciparvi, non è affatto tenuto a parlare: può avvalersi del diritto al silenzio e stare zitto; può decidere di rispondere alle domande del perito; può non rispondere ad una o più domande o decide di poter dimostrare che è “capace  di  intendere e volere”. Il principio del  “nemo tenetur se detegere” vale per tutti e anche per il Presidente Berlusconi.  Ogni imputato è libero di difendersi come crede. Il “nemo tenetur se detergere” glielo concede e l’imputato si tutela come crede e come vuole; accetta di sottoporsi ad un accertamento tecnico che verifichi la capacità di intendere e di volere; si presenta e non necessariamente per dare risposte. Il disporre una perizia psichiatrica lascia presumere, davvero molto poco. Si è sentito dire, da più parti, che la perizia avrebbe “prevaricato il valore” di un Politico che da anni ha sempre operato con diligenza ed onore. Molti avranno pensato   che la necessità di accedere ad una perizia avrebbe dato vita ad una “certificazione di uno stato mentale, che avrebbe impedito la cosciente partecipazione al procedimento ma quanti altri hanno pensato anche di peggio, guardando ad una eventuale  “ordinanza di sospensione del procedimento in corso, con conseguente nomina, all’ imputato, di un curatore speciale“? Era, forse, questo l’intento ultimo che avrebbe definitivamente tarpato le ali ad un Politico pronto a “disporre di se’” per ogni necessità del Paese?”>>.

Davvero inquietante il pensiero dell’on. Marzia ferraioli, e non essendo un pensiero qualunque apre scenari foschi, fino a pensare che all’interno della magistratura possa essere stata preparata segretamente una devastante azione persecutoria nei confronti di Berlusconi, tale da mettere in dubbio le sue facoltà psichiche per annientarlo definitivamente non soltanto politicamente ma anche, se non soprattutto, come imprenditore dalle immense possibilità economiche. Insomma, qui c’è qualcuno che, non potendo abbatterlo elettoralmente, vuole vederlo strisciare sotto i ponti alla ricerca di elemosina se non ridotto con i legacci su un letto di contenzione.

Inaudito, mai accaduto in un Paese civile.

 

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