La nuova riforma del processo penale per ridurre la durata delle cause penali è stata approvata dal Senato in via definitiva, con 177 voti a favore e 27 contrari.

 

dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

 

La ministra della giustizia prof.ssa Marta Cartabia

Roma ,24 settembre 2021 Ridurre la durata media dei processi penali nel rispetto degli impegni presi con l’Europa in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ,il Senato della Repubblica ha approvato il testo della nuova riforma del processo penale, in via definitiva,ieri mattina con 177 voti a favore, 27 contrari e nessun astenuto, dopo che il 3 agosto 2021 era già stato approvato alla Camera dei deputati. Obiettivo della riforma è  rendere più spedita la giustizia penale attraverso le tecnologie informatiche. Il deposito degli atti e le notifiche potranno essere effettuate in via telematica. Il ministero della Giustizia  ha messo in atto un poderoso intervento su risorse, strumenti e personale di ogni profilo, da immettere negli uffici giudiziari, per rendere più efficiente la risposta di giustizia ai bisogni della collettività. Tra gli interventi la novità dell’Ufficio per il processo, l’assunzione dei primi 8.171 giovani giuristi. Con la nuova riforma  un processo si estingue trascorsi 2 anni tra il primo grado e l’appello ,prorogabili a 3 per reati gravi e un anno tra appello e Cassazione ,prorogabile a 18 mesi per i reati gravi. La riforma riguarda solo i reati commessi dopo il 1° gennaio 2020. Dall’improcedibilità sono esclusi i reati imprescrittibili, che hanno come pena l’ergastolo. La norma che si applica a fatti commessi dopo il 1° gennaio 2020 entrerà in vigore gradualmente, per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi, con l’assunzione di  nuovo personale amministrativo . Fino al 31 dicembre 2024, i termini saranno più lunghi 3 anni in appello, 1 anno e 6 mesi in Cassazione, con possibilità di arrivare fino a 4 anni in Appello . e fino a 2 in Cassazione  per tutti i processi in via ordinaria. Ogni proroga dovrà essere motivata dall’ordinanza di un giudice, impugnabile in Cassazione. Per alcuni reati gravi ,associazione mafiosa, terrorismo, violenza sessuale, associazione finalizzata al narcotraffico, non ci sarà limite al numero di proroghe, purché motivate da un giudice. Per i reati con aggravante mafiosa saranno consentite altre due proroghe, oltre a quella prevista per qualsiasi crimine ,ossia fino a 3, di un anno ciascuna, in Appello, si traduce in un massimo di 6 anni in secondo grado e di altri 3 in Cassazione nel periodo transitorio, che scenderanno a massimo 5 in Appello e 2 anni e mezzo in Cassazione dal 2025. Ogni anno un Comitato tecnico scientifico del ministero della Giustizia riferirà sullo

smaltimento dell’arretrato pendente e sulla durata dei procedimenti. Il pm potrà richiedere il rinvio a giudizio solo se gli elementi acquisiti consentano una «ragionevole previsione di condanna», altrimenti scatterà il non luogo a procedere. La durata massima delle indagini sarà rimodulata rispetto alla gravità del reato.  Con la riforma si trasformano alcune misure alternative ,come semilibertà, detenzione domiciliare, lavori di pubblica utilità e pene pecuniarie, in sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi. Uno degli obiettivi della riforma è infatti ridurre il sovraffollamento nelle carceri. La riforma delega il Governo a  disciplinare in modo organico la giustizia riparativa, nel rispetto di una direttiva europea del 2012, con programmi a cui si potrà accedere su base volontaria, col consenso di vittima e autore del reato e con la valutazione favorevole del giudice. Si estende la portata delle norme introdotte con la legge sul codice rosso , tentato omicidio e  ai delitti commessi in forma tentata. Per chi viola il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, nei casi  di maltrattamenti o stalking, si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza. Sino ad ora non era previsto l’arresto obbligatorio e quindi chi violava il divieto spesso restava in libertà, con maggiore rischio di reiterare il reato. La Ministra della giustia  Marta Cartabia, ha ringraziato tutte le forze parlamentari per la solerzia con cui hanno contribuito al cammino delle riforme della giustizia, poste dall’Ue come condizione per il Pnrr, con l’obiettivo di velocizzare i tempi dei processi. In pochi mesi , sono state messe a punto due riforme cruciali per il sistema giustizia .

 

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