Enzo NAPOLI: un punto di equilibrio

 

Aldo Bianchini

arch. Vincenzo Napoli, candidato sindaco di Salerno

SALERNO – Su Enzo Napoli e di Enzo Napoli, sindaco di Salerno, si è scritto e si è detto di tutto ed anche il contrario di tutto: il sindaco che non c’è, il sindaco ombra, il sindaco succube, il sindaco poco incisivo, per arrivare finanche al “sindaco burattino nelle mani di De Luca”.

Io cerco di non contraddirmi mai e per questo non esito ad ammettere che qualche volta anche io sono caduto nella trappola dei luoghi comuni incentivati dalle tante e troppo facili denigrazioni di un uomo e di un professionista che, invece, si avvia a lasciare un segno profondo nella storia di questa città che l’architetto Vincenzo Napoli (detto Enzo) conosce come le proprie tasche; uomo di sinistra da sempre, socialista per scelta meditata ed anche coraggiosa per quegli anni 80 che avrebbero davvero cambiato e stravolto la storia di Salerno.

Per chi non lo sapesse è utile ricordare che Enzo Napoli è stato il primo ed unico personaggio politico salernitano a promuovere ed a celebrare l’unica (forse !!) conferenza di servizi per decidere le sorti urbanistiche della città a cominciare da quel benedetto o maledetto “palazzo di giustizia” che dopo la caduta di Vincenzo Giordano (ed un po’ anche per colpa sua) è stata sballottato per anni tra Fuorni e Via Irno.

Per i politici più in vista di quegli anni (Carmelo Conte, Paolo Del Mese e Vincenzo De Luca) è stato sempre e comunque un punto di riferimento e di equilibrio politico; in lui veniva riconosciuta una dote molto importante quale la riservatezza legata alla fedeltà che ha sempre esercitato con profonda convinzione.

Per divagare con la mente mi piace pensare che nel corso di questi ultimi quarant’anni il sindaco Vincenzo Napoli ha sempre svolto un ruolo di suggeritore e di mediatore nelle grandi battaglie politiche attraversate non senza difficoltà; un po’ come usava fare Tucidide nei confronti del grande Pericle, nel senso che Napoli si è mosso sempre allo stesso modo stando un passo indietro agli uomini del momento e rimanendo sempre lì al suo posto di coordinatore degli equilibri socio-politici che andavano mano a mano cambiando.

Per questo, mi piace dire, si avvia a rimanere come una traccia profonda nella storia di Salerno.

Basta pensare che Enzo Napoli è salito sullo scranno di sindaco di Salerno il 3 febbraio 2015, per ben 2.130 giorni su 71 mesi, e che il 3 ottobre 2021 (giorno delle elezioni) se gli elettori lo vorranno potrebbe aprire un nuovo importante ciclo che gli permetterebbe di superare in scioltezza Vincenzo Giordano che su quella poltrona rimase per 2.220 giorni e 74 mesi) per aggredire la seconda posizione di Alfonso Menna fermo a 3.720 su 124 mesi; ancora lontanissimo, ovviamente, è il titolare di questa classifica, ma lui si chiama Vincenzo De Luca con 5.460 giorni di sindaco per ben 182 mesi.

Assolutamente riservato, come dicevo, e con una moglie altrettanto silenziosa e riservatissima, Enzo Napoli è un uomo che vive nel profondo la sua carica di sindaco; un sindaco che non a caso è riuscito ad avviare alcune grandi opere pubbliche, a dare al litorale di Salerno una conformazione che mai nessuno era riuscito a dare e trasformare fin dai tempi della stazione estiva delle FF.SS. di Mercatello, ed ha aperto al pubblico la grande Piazza della Libertà; e questa sì che, come dice De Luca, è la più grande piazza europea sul mare.

L’ho incontrato poche sere fa a Pastena per l’inaugurazione della sede elettorale dell’avv. Franco Rosa; tranquillo, sereno, nessuna sbavatura, ha parlato dei suoi oppositori come competitor e non come nemici da abbattere a tutti i costi; ha ricevuto dai balconi dei palazzi intorno tanti applausi a scena aperta.

Il giudizio per la riconferma, naturalmente, spetta agli elettori che il 3 e 4 ottobre prossimo andranno alle urne.

 

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