FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO COME CURARSI IN GRAVIDANZA

da Dr Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padula-Sull’utilizzo dei farmaci in gravidanza pesa un forte pregiudizio: sono ancora molte le donne che pensano di non poter assumere medicinali durante i nove mesi di gestazione per via dei possibili effetti negativi sul bambino. Ma le cose non stanno esattamente così. Esistono alcuni medicinali che effettivamente comportano dei rischi per il nascituro, ma ci sono anche farmaci che, utilizzati nelle dosi e nei tempi corretti, non comportano rischi e altri ancora che comportano rischi inferiori a quelli provocati dal fatto di non curarsi.

Oggi sappiamo che buona parte dei farmaci è in grado di attraversare la placenta e di raggiungere il feto o l’embrione, ma fortunatamente solo una piccola percentuale di essi può determinare malformazioni o alterare il normale sviluppo del nascituro. Ciononostante, è necessario essere sempre molto prudenti. Purtroppo durante la sperimentazione clinica che si esegue prima dell’immissione in commercio di un medicinale, le donne in gravidanza vengono escluse per un motivo etico. Ecco perché alle donne in gravidanza si consiglia di curarsi con farmaci che sono in commercio già da molti anni e di cui si conoscono i benefici e anche gli eventuali rischi per il nascituro.

Sono pochi i farmaci che possono produrre effetti negativi sulla salute del feto e che quindi dovrebbero essere sospesi durante la gravidanza.

Il primo è l’Isotretinoina, un derivato della vitamina A utilizzato per il trattamento dell’acne grave, che è fortemente teratogeno, cioè in grado di provocare malformazioni fetali e pertanto è assolutamente controindicato in gravidanza. Anche alcuni antiepilettici possono essere dannosi per il feto, e tra questi l’acido valproico è il più noto per i suoi effetti negativi. Ancora, gli anticoagulanti dicumarinici se usati nella prima parte della gravidanza potrebbero provocare malformazioni del viso e ritardo mentale, mentre se assunti verso la fine della gestazione possono aumentare il rischio di emorragie. Le tetracicline sono pericolose in gravidanza perché si legano al calcio e possono compromettere la crescita dei tessuti che dipendono da esso, come i denti.

Un discorso a parte vale per i FANS, farmaci molto utilizzati e non considerati particolarmente rischiosi in gravidanza. I FANS andrebbero però evitati a ridosso del parto perché, per il loro meccanismo d’azione, potrebbero causare un prolungamento della gravidanza o una maggiore durata del travaglio. Ma, in realtà, andrebbero evitati già a partire dalla trentesima settimana di gestazione perché potrebbero causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso fondamentale per la circolazione sanguigna fetale. Meglio ricorrere al paracetamolo.

 

 

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