Cooperative e Giunta: stampa fuori … la sceneggiata di Giletti e la sterile reazione de “Il Mattino” affidata ad una non risposta della De Roberto ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Da quando ho smesso, più di dieci anni fa, di fare il direttore responsabile di Quarta Rete Tv  le cose nel mondo giornalistico locale non sono cambiate di molto; soprattutto nel rapporto tra redazione e direttore, e  tra direttore ed editore.

Il fattaccio di martedì mattina, 19 ottobre 2021, verificato dinanzi alle porte sbarrate del Comune di Salerno (quacluno dice per colpa di La/7)  in modo tale da impedire l’accesso alla stampa che è andata subito in tilt perché in quel momento veniva bloccata l’approvvigionamento delle notizie che a Salerno sono costituite prevalentemente dalle interviste, sia sulla carta stampata che in tv.

 

Mi sarei aspettato, la mattina successiva (cioè ieri, mercoledì) una reazione violentissima di tutta la stampa; invece la palla è subito stata fatta propria dai partiti di opposizione e da uno sterile, ed anche inutile, comunicato di protesta del presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti Ottavio Lucarelli, ovviamente proteso verso la sua rielezione che dovrebbe avvenire, senza scossoni, nel prossimo mese di novembre.

Poi niente più e, al di là di qualche titolo da prima pagina anche abbastanza caustici, e nonostante l’altra figurella di ieri mattina (mercoledì con Salerno classica) è ripresa subito la solita solfa delle prolungate interviste (che sui giornali occupano intere pagine) alla cui caccia vanno tutti e, oltretutto, contro tutti per conquistare una qualche primizia assolutamente non giornalistica, nel senso pieno della parola.

Porto ad esempio una delle tante interviste, quella conquistata si fa per dire !!) da Il Mattino (edizione del 20 ottobre) da una futura protagonista della vita politica cittadina; alludo a Paola De Roberto, neo assessore alle politiche sociali e giovanili. Una intervista senza dubbio interessante e ben strutturata che, però, nell’ultima domanda e risposta mi ha deluso profondamente. La giornalista chiede, anche con una palese sobrietà, forse per non provocare più di tanto l’intervistata, “Sa che mentre la giunta s’insediava alla stampa è stato sbarrato l’accesso a palazzo di città?”.  “Lo apprendo ora”, la laconica risposta dell’assessore; ma è una risposta che delinea alla perfezione qual è il confine della considerazione della stampa locale da parte dei maggiorenti del momento. Se a qualcuno di Voi lettori appare logica e sensata la non risposta della De Roberto ad una non domanda della giornalista, io cambio mestiere. Possibile mi sono chiesto che un’assessora, non nuova alla politica, non si sia accorta che alla cerimonia di insediamento della giunta non c’era neppure l’ombra di un giornalista ? E possibile che la testata giornalistica più diffusa della regione si limiti ad una timida domanda dopo tutto lo sconquasso che è successo ?

Ma il problema, quello vero, è ovviamente a monte e riguarda il tasso di interlocuzione che i direttori delle testate giornalistiche hanno con gli editori, e la capacità di questi ultimi di assicurare dignità e rispetto nei confronti delle redazioni senza alcun timore di scontentare il padroncino di turno. Ma questo a Salerno è davvero un sogno.

Ovviamente, sia chiaro, questo è un problema che i singoli giornalisti subiscono e non cercano.

Diversi anni fa, l’allora governatore Antonio Bassolino nel giorno dell’inaugurazione della famigerata “Casa Campania” a New York arrivò con una trentina di minuti di ritardo all’incontro con la stampa internazionale; non trovò più nessuno. ottimo esempio di vero giornalismo contro un atteggiamento arrogante e presuntuoso.

Quando la stampa locale salernitana sarà capace di attuare una risposta del genere sicuramente mi sentirò più felice e grato di far parte di questo mondo che, comunque, produce il mestiere più bello del mondo.

Chiudo affermando che il giornalismo di Massimo Giletti, (che ascolto sempre), non mi piace; e per questo la trasmissione di ieri sera mi è apparsa più una sceneggiata ben preparata che una ricerca assoluta e indipendente della verità. Con il serio sospetto che, intorno ad essa, sia stata consolidata una sorta di santa alleanza, per completare la strumentalizzazione di una presunta verità attraverso i diversi ospiti della sua trasmissione.

Ad essere doverosamente lineari bisogna, però, riconoscere che l’unica cosa seria e credibile l’ha detta Peter Gomez (ilfattoquotidiano.it) dichiarando che la mancanza di alternanza per decenni nei posti di potere genera simili situazioni. E mi fermerei qui, almeno per oggi.

 

 

 

 

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