Tribunale Sala C.: peculiarità e carenze delle audizioni in Commissione Regionale

 

Aldo Bianchini

Il gruppo audito in commissione a Napoli

SALERNO – Ve lo immaginate Voi, amici lettori, quale credibilità potrebbe avere un corso di formazione sulla prevenzione infortuni organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania  e gli organizzatori non chiamassero il sottoscritto come relatore; chi scrive, al momento, è l’unico giornalista della Campania ancora in attività che ha alle spalle l’attività di “ispettore di vigilanza degli infortuni sul lavoro” svolta per circa quarant’anni. Sarebbe uno scandalo assoluto se al mio posto parlasse un qualsiasi giornalista scelto semmai tra i giovanissimi che pure hanno diritto alla presenza.

Il Vescovo di Teggiano Mons. padre Antonio De Luca

Ebbene qualcosa di simile è accaduto nei giorni scorsi in Commissione Permanente per gli Affari Regionali (presieduta dal cons. reg. Giuseppe Sommese) dove sono stati auditi in merito alla soppressione del Tribunale di Sala Consilina alcuni personaggi scelti, a mio avviso, più per gentile concessione politica che per meriti acquisiti sul campo.

Ma andiamo con ordine e diamo subito spazio al comunicato ufficiale diffuso dalla segreteria dell’on. avv. Corrado Matera (consigliere regionale e già assessore al turismo nella precedente consiliatura) che sta svolgendo un lavoro continuo e molto ben mirato sia sul piano politico che tecnico per arrivare alla tanto sospirata riapertura del Tribunale salese:

  • Nella giornata di ieri (28 ott. 2021) presso il Consiglio Regionale della Campania sono stati auditi dinanzi alla I Commissione permanente per gli Affari Regionali, presieduta dal collega Giuseppe Sommese,  l’On. Dott. Franco Roberti già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e Procuratore Nazionale Antifamia, il Dottor Ottavio Abate, già presidente del Tribunale di Sala Consilina, Sua Eccellenza Monsignor Antonio De Luca Vescovo di Teggiano, il Dottor Geppino D’Amico giornalista e storico del territorio e l’Avvocato Angelo Paladino, Presidente dell’Associazione dei Giuristi Cattolici. Sono state sostenute con determinazione le motivazioni apportate nella mia proposta di legge incardinata presso il Consiglio Regionale per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina. Ringrazio tutti per la disponibilità resa. E’ una battaglia difficile  non solo dal punto di vista della civiltà giuridica ma anche da quello sociale e politico che affronteremo con serietà e determinazione al fine di voler dimostrare lo scandalo legislativo che ne determinò la soppressione.

Con tutto il rispetto possibile per personaggi di cotanto valore (Roberti, Abate, Mons. De Luca, D’Amico e Paladino) di fronte ad una notizia del genere è compito del giornalista un doveroso commento, tanto per richiamare l’attenzione alla frase di apertura di questo articolo.

Non ho remore a scrivere e ad affermare che l’unico personaggio che doveva essere doverosamente invitato a Napoli è, stranamente, rimasto fuori dai giochi per quelle incomprensibili regole o pasticci amicali della politica che sempre più spesso dimostra di avere il cervello (ammesso che la politica abbia un cervello) obnubilato dalle relazioni partitiche ed interpersonali che non hanno alcun senso ed alcun radicamento rispetto al problema da risolvere.

Dr. Pietro Cusati (detto Pierino), già dirigente amministrativo dei tribunali di Sala Consilina e Lagonegro - giornalista e segretario dell'Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano

Ebbene quel personaggio che è stato, volutamente o distrattamente lasciato a casa, ha svolto per quarant’anni un ruolo apicale nel mondo della giustizia essendo stato “dirigente amministrativo” prima del tribunale di Sala Consilina e per gli ultimi quattro anni di quello di Lagonegro: dr. Pietro Cusati detto Pierino, questo il suo nome, cognome e qualifica. Un  personaggio che è anche uno dei decani del giornalismo valdianese e che per primo (senza nulla togliere agli altri !!) doveva essere convocato essendo l’unico del Vallo di Diano (anche al di là dei vari Roberti, Abate, Mons. De Luca, Paladino e D’Amico) a conoscere in tutti i suoi aspetti l’organizzazione della macchina giudiziaria locale anche dal punto di vista del personale che è la vera macchina che muove tutto il mondo della giustizia e che oggi a Lagonegro incontra tutte le difficoltà organizzative e strutturali possibili.

Leggendo il comunicato dell’ottimo Matera (che va comunque ringraziato per la sua iperattività) mi sono chiesto, e quindi pubblicamente chiedo, come si fa a lasciare fuori il vero-unico esperto del settore, che oltretutto si è da sempre speso contro l’anomala distorsione causata dal provvedimento di chiusura insieme all’avv. Paladino che, però, se ne è dimenticato quando avrebbe dovuto avvertire gli organizzatori della necessità di un’audizione seria e severa.

Ma  tant’è, bisogna farsene una ragione; la politica fa le sue scelte che per me sono spesso incomprensibili.

 

One thought on “Tribunale Sala C.: peculiarità e carenze delle audizioni in Commissione Regionale

  1. Grato,ringrazio di tutto cuore lo scrittore Vincenzo Ciorciari, per le spontanee parole che ha voluto dedicarmi. Grazie! Grazie Grazie!
    ‘’Una versione riveduta e corretta o dimenticata ma non pubblicata de “La quercia caduta”, con sincerità al dr. Pietro Cusati detto Pierino.
    Dov’era la gloria, or sè il Tribunale spande
    morto, nè più tra legali si tenzona.
    La gente dice: “Or vedo: era sempre presente!”
    Pendevano dei microfoni i fili
    di Pierino che instancabile intervistava.
    Dice la gente: “Or vedo: era pur competente!”
    Ognuno scrive, ognuno dichiara. All’audizione
    ognuno col suo preciso intervento va.
    Nell’aria, un pianto … del Vallo di Diano
    che cerca il Tribunale che non troverà.
    (e neppure un altro Pierino onnipresente troverà).’’
    Vincenzo Ciorciari

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