Metabolismo politico e Sistema Salerno

 

Salvatore Memoli (avvocato-scrittore-giornalista)

Avv. Salvatore Memoli

SALERNO – A breve tutto sarà metabolizzato, queste critiche al Sistema Salerno resteranno un ricordo lontano che ha scosso per un poco le convulse manovre politiche post elettorali di una città consegnata dal voto dei salernitani al neo feudalesimo politico. Sarà giusto sarà indigesto, Salerno ha una forma di controllo politico che è un Sistema inaffondabile, altro che chiacchiere e distintivo. Un lampo giudiziario ha scaricato polemiche e dubbi, riuscendo ad attecchire sulle abitudini cittadine, generalmente disponibili, a parlare di politica come si parla di calcio, di corna e di competizioni che nascondono il solo desiderio diffuso di omologazione degli esclusi. Per un attimo, solo per un attimo, in molti hanno pensato che il ciclone giudiziario si era abbattuto come una rugiada ristoratrice sulla città di S.Matteo. Abbattere De Luca sembra più uno sport del tempo libero che una chiara esigenza di programmare il futuro. Un futuro che non vede all’orizzonte protagonisti meritevoli e credibili. Salerno non ha tremato per qualche arresto di contorno, tutto ha toccato un’organizzazione politica di figure di secondo piano, gente che s’illude di esserci e contare soltanto perché rappresenta per piccoli ruoli la volontà del grande vecchio di Salerno. Il tutto come nell’avanspettacolo o nello sport dove improvvisati personaggi assurgono a ruoli importanti con interlocutori di circostanza, aspiranti perdigiorno che si attaccano alla cannuccia per respirare il clima della partecipazione, importante per il prestigio dei paria. Il Sistema Salerno è ben saldo al suo posto perché conta gente che ci mette la mezza faccia e accetta la galera per restare in un circuito che gli retrocede visibilità, onori e un piatto di lenticchie per sbarcare il lunario. Il Sistema Salerno, quello vero, ha uomini per tutte le stagioni come una coltre di protezione che difende la “regina” nei migliori alveari, da qualsiasi attacco esterno. Il Sistema Salerno non è un’invenzione giornalistica degli ultimi giorni, è la collaudata selezione di uomini e metodi che hanno superato il “patto di sangue”. Chi non ci sta o crea fastidi non appartiene al Sistema! Viene messo fuori o viene isolato con un attacco personale senza esclusione di colpi. Chi lo svelerà, chi lo farà conoscere senza velature? Fiorenzo Zoccola non svela i segreti del Sistema Salerno. Si è agitato perché non ha voluto accettare che il Sistema lo ha gradualmente, volgarmente, immotivatamente, escluso dalla greppia elettorale. Zoccola se n’è accorto da tempo ma non ne ha mai accettato la decisione né capito il perchè. Non ha ritenuto che la storia politica delle sue cooperative e i suoi legami con quella parte politica potessero cambiare immotivatamente. Ha combattuto inutilmente contro mulini a vento, ha conservato rapporti di amicizia con gli amici del capo, doppigiochisti che si attaccavano alla sua greppia ma che non avevano nessun ruolo per parlare e difenderlo  col capo! Essi stessi vivono una frustrazione da prestazione perché il Capo non tiene più conto dei loro ruoli e del loro successo elettorale. Il Capo ha sottocapi che ha imposto con tanto di codazzo al seguito. Zoccola non ha capito di essere fuori dal giro dei sottocapi feudatari di Salerno. Ha pensato di poterli ignorare! Ogni sua scelta veniva studiata, ridimensionata, controllata e diffidata. La vera novità del Capo è stata quella di affidare ad altri la palingenesi di un gruppo di potere politico ed economico, senza sporcarsi le mani. L’inchiesta giudiziaria è arrivata a tanto? Zoccola aveva intuito ma in cuor suo sperava di parlare ancora alla pari con il Capo. Il Sistema lo ha esposto a gesti inconsulti e lo ha espulso a gratis. Le sue accuse sono solletico finché si limitano a contestare la metodologia di partecipazione alla greppia degli appalti o presunti tali. Le leggi rilevano comportamenti e responsabilità individuali nelle procedure ma non ci dicono come chi fa cosa si trova ad eseguire precise disposizioni. Zoccola non ha capito che il suo sistemino di alleanze, di relazioni politiche, di condivisione elettorale con amichetti del rione, non rientravano più nel raffinato restyling del Sistema Salerno, dove lui non doveva starci. E dico di più, a me sembra che il Sistema Salerno abbia voluto escludere proprio lui e non gli altri responsabili di cooperative che ha blandito efficacemente, riconoscendo spazi politici ed elettorali. Zoccola non ha suoi candidati che rafforzano il Sistema, altri si! Per una non comprensibile congiunzione astrale, l’azione giudiziaria non indebolisce il Sistema Salerno, lo rimette in piedi più forte di prima, lo alleggerisce di pesi e lo rimette in cammino agevolmente. Il resto è scenografia giudiziaria alla fine, onesta, virtuosa, appagante per chi non sa lottare in prima persona con la sua faccia, per un’opposizione a metà, ma pur sempre scenografia. Se De Luca, Capo indiscusso, esce da questa inchiesta, il mondo sarà suo e suoi saranno i meriti di guidare il Sistema Salerno, senza fastidi, per interposto, rinnovato, e consolidato gruppo feudale.

 

 

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