Il parrucchiere di Sinistra

 

da Antonio Cortese (giornalista)

Il lungomare di Salerno è sempre stato il più bello d’Italia. Poi ora “dicunt” che lo sarebbe quello di Reggio: e grazie! Il disboscamento della passeggiata é stato curato con alibi di disinfestazione scriteriata dalla precedente amministrazione, tant’ è che é bastata anche una bella statuina a  far divenire più piacevole il lungomarie di Sapri, quasi a 100kmh di distanza dal capoluogo. Casomai i media pubblicizzavano quello di Sanremo o qualche altro meno romantico e asettico romagnolo, ma almeno come per la Provincia di Salerno eravamo tra i primi tre della nazione. Purtroppo una generazione di imprese di incapaci alle prese con decisori di pari grado e poca lungimirante responsabilità, senza amor proprio legato alla propria terra, hanno decapitato i motori ossigenanti, filtri naturali all’inquinamento e perché no, simboli della più ovvia soluzione di arredo urbano.  I reggini vincono la sfida con Salerno non perché il loro lungomare sia davvero migliore ma semplicemente perché lo hanno conservato, forse neanche migliorato, senza alcuno sforzo ci superano nemmeno per intelligenza, ma per i demeriti (questo in particolare) della città ippocratica. Il premio per l’ippodeficiente che ha decurtato la massima espressione di benvenuto ai turisti nonché ai cittadini stessi,  potrebbe consistere in una scuola di elementari basi botaniche, già che Salerno dispone dei giardini della Minerva e altre sedi dotate di ampia bibliografia in materia. Questa però è una ipotesi da suggerire se si riscontri una buona fede d’azione, perché altrimenti si riscontrerebbe mancanza di sinapsi logiche atte al ricovero ospedaliero prima che detentivo. Anche le piante più incancrenite sarebbero potute essere salvate con attenzioni preventive giacché gia’ da qualche decenno si tagliava la testa alla cliente del parrucchiere quando bastava una semplice messa in piega.

 

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