Elezioni 2021: tra cooperative e mercatini … è l’ora dei socialisti ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Spero di non essere frainteso per quello che andrò a scrivere in questo articolo, ma a mio giudizio i socialisti salernitani hanno a portata di mano la vera e prima occasione dopo trent’anni di riprendere il controllo della città, stante l’insipienza di una opposizione frastagliata e i dubbi giudiziari sulla maggioranza ancora coesa ma traballante.

Tangentopoli è lontana e i “giovani socialisti” sono sani, concreti, professionali, illuminati e certamente riformisti.

Gli elettori, ma anche la gente comune, dai 5.401 che hanno consegnato l’ 8,2%” al Partito Socialista Italiano (PSI) ben guidato da Enzo Maraio attendono risposte precise ed inequivocabili.

Nei fatti il PSI è l’unico raggruppamento politico che può vestire i panni di un partito vero, e senza eccessi di personalizzazioni, nel quale da diversi anni i cosiddetti “ragazzi di Maraio” hanno digerito il concetto di partecipare tutti insieme alla dinamiche ed alle strategie per affermarsi con un progetto nuovo per la gestione della cosa pubblica. Il PSI di Salerno, difatti, è uscito indenne dalle varie entrate spocchiose e dalle fughe verso il potere immediato.

Di fronte al bivio “Votare per Loffredo o schierarsi contro” ha scelto, dopo prolungata e sofferta decisione, di non votare il candidato dei progressisti (primo eletto) alla carica di presidente del Consiglio Comunale. Bene !! le scelte hanno sempre un costo se non vanno portate fino in fondo. E il PSI sembra essersi incartato sulla sua stessa decisione che non è stata chiaramente spiegata. Perché se uno è uguale a uno, era necessario contestare tutto il sistema andando all’attacco anche dell’altro avvisato dalla procura (prima di Loffredo era stato avvisato anche il sindaco Napoli). Altrimenti il PSI rischia come in passato di non essere né carne e né pesce.

E’ vero che io, da vecchio socialista, parlo probabilmente un altro linguaggio, ma mi sarei aspettato che il PSI salernitano avesse rimesso subito la delega di assessore in capo a Natella ed avesse mandato in crisi l’intera amministrazione se ritenuta, come sembra, in difetto di legalità. Altrimenti che senso ha la Willburger seduta accanto alla Barone nel consiglio comunale di qualche giorno fa ?

Il PSI, e Maraio lo sa bene, è stato disintegrato come partito proprio dall’azione congiunta della magistratura e dall’allora PCI; ed ora che si presenta la grande occasione di ritornare ad essere protagonisti della società salernitana per ripulire la città, che in tanti indicano come corrotta e collusa, ecco che i socialisti spocchiosamente restano in maggioranza, mantengono l’assessorato ma non votano per il presidente del consiglio.

Strana storia questa, poco comprensibile per i tantissimi socialisti salernitani che hanno intravisto la grande occasione di riportare uno di loro a capo del palazzo di città.

Come finirà ? Se i ragazzi di Maraio avranno gli attributi e manderanno tutti a casa potrebbero ottenere diversi risultati: 1) Rispondere all’esigenza di legalità della gente; 2) Dimostrare finalmente di non essere De Luca dipendenti;  3) Costringere tutti i socialisti del passato a rientrare in gioco senza salti della quaglia; 4) Capire se la gente vuole realmente allontanarsi dal sistema Salerno; 5) Consolidare la possibilità di riavere un socialista come sindaco.

Se così non sarà vorrà dire che i socialisti salernitani non credono nell’inchiesta giudiziaria ed allora bisognava votare per Loffredo e, infine, metteranno il silenziatore anche all’ultima speranza di rivedere quel famoso “laboratorio laico e di sinistra” che dopo trent’anni sembrava essere stato ben rivisto, corretto e rilanciato attraverso il coinvolgimento dei giovani che, a loro volta, stavano dimostrando di saper lavorare per il gruppo e di saper aspettare il proprio turno.

 

 

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