L’orgoglio in politica non paga (quasi mai).

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

Il lights out paventato dalla crisi generale amministrativa in preda alle paure invernali minaccia una stagione magra. Specie per i commercianti. Del turismo vacanziero poi, dei pullman, delle carovane e del mordi e fuggi, che da solo era comunque un fiume seppur intermittente per i mulini del by night e della ristorazione fino allo shopping tradizionale, nemmeno a parlarne. Volendo fare un parallelismo con le sorti del campionato di calcio di serie A, che vede i partenopei al comando, si possono utilizzare a mo’ di filastrocche alcune canzoni figlie della kermesse di Piedigrotta, anch’essa soppressa non si sa bene perché ( altra storia, non sono affari nostri, o almeno meglio non peccare di presunzione). Luci, luminarie, mercatini, fiere, concerti, sagre, giostre e giostrine tolte ai cittadini come un demone che dà e poi leva in una situazione che almeno nei titoli in musica recita “pè dispietto”, smorz’è lights”. Il piano sicurezza apportato più come alibi, negli anni passati era materia di pochi addetti ai lavori ma senza alcuna polemica nel giubileo popolare che si era innescato. Sembrerebbe che alcuni responsabili delle chiusure adducano tali giustificazioni per riprendersi un orgoglio organizzativo che ora per varie note vicissitudini viene loro criticato. Però così il consenso cala, non tanto degli elettori afecionados ma da più di una parte che ne verifica la coerenza; e se viene meno questa componente anche gli afecionados, come i clienti con tessera presso una rivendita commerciale, cambieranno pian pianino la propria fidelity card. Le paure invernali sono aggravate poi  dalla ingerenza sanitaria che non è gestita dal Ministero della Salute ma da quello della Finanza, cosa strana, almeno a sentire le parole di Kennedy junior a Milano la settimana scorsa. Tornando all’ambito cittadino invece, o pseudo metropolitano campano, é chiaro oramai che le disposizioni sono frutto di capricci dei governatori che in base ai propri personali umori vogliono decidere qualsiasi aspetto della vita degli abitanti, quando a cento duecento chilometri di distanza luci, mercatini, premi e cotillon continuano come sempre; anche con i rigori governativi o sovra-governativi di cui la  maggioranza ne ha capito, sopportando, l’abuso. Basta che non si esageri come da queste parti.

 

 

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