Una notte a … Napoli: da La Repubblica ai lettori passando per Il Mattino e imprenditori, un coro di grandi consensi

 

Aldo Bianchini

SALERNO –  La cultura, quella vera o verosimile, infiamma sempre i dibattiti nei salotti chic o quelli più semplicemente nazional-popolari.

La stessa cosa è accaduta con il programma televisivo “Una notte a … Napoli” condotto da Alberto Angela sulle frequenze di Rai/1 la sera di Natale/2021; un programma che ha scosso fin dalle fondamenta la cosiddetta sinistra-radical-chic, ormai sfinita dalle eccessive divisioni, che non si è fatta attendere nel lanciarsi in una ennesima battaglia perduta in partenza.

Difatti contro qualche commento salace ed anche offensivo apparso sul web contro Alberto Angela, accusato di aver prodotto ”una melensa, appiccicosa retorica nella conduzione … e che invece di perdersi in soporiferi giri di chiacchiere vuote, luoghi comuni e pause noiose avrebbe potuto esibire mille altri volti della città più bella del  mondo” anche se sul piano di ritorno televisivo ha raccolto oltre 4milioni di telespettatori con uno schare superiore al 22%, cosa che nella serata di Natale è come un successo della nazionale di calcio quando vince un importante trofeo.

Battuti, quindi, definitivamente tutti i detrattori Alberto Angela passerà in un’altra città per illustrarne le peculiarità; a noi non resta che leccarci le ferite e riportare i post di alcun i lettori di questo giornale sui quali manteniamo l’anonimato a garanzia della privacy:

C.M. (dirigente azienda sanitaria di Napoli) – Anch’io ho visto la trasmissione che senza falsa retorica ha illuminato una città che è stata ed è capitale!;

G. C. (commercialista di Sala C.) –  È pur vero che per i Napoletani DOC la trasmissione di Piero Angela non sia stata soddisfacente. Ma è importante per un italiano critico aver visto una Napoli così diversa da quella mostrata da Augias. Napoli non può essere raccontata brevemente in 2 ore. Napoli è enorme, immensa nelle sue criticità, ma anche nelle sue bellezze. Se solo pensiamo solo ai grandi artisti napoletani, Totò, De Filippo, ecc., possiamo immaginare la grandezza di Napoli.  Immagino che tanti turisti vorranno ora vedere le bellezze di Napoli, pur le sue ombre. Soprattutto ora guardiamo le luci;

F.DL. (già dirigente scolastico di Sassano) –  È stato una visione bellissima con un altissimo livello culturale di Napoli. Bravo Angela;

A. C. (avvocato penalista foro di Salerno) – Condivido  in pieno le argomentazioni dell’ottimo  Gabriele  Bojano e devo  aggiungere che Alberto Angela  da giornalista  emerito  ha tratteggiato una immagine di Napoli veritiera, limitandosi ad illustrare le  bellezze della  capitale del Mezzogiorno  d’Italia in uno con le melodie meravigliose che tutto il mondo  ci invidia ! Non si può sempre  commentare  le argomentazioni altrui attraverso  il filtro della propria ideologia politica e soprattutto attraverso i “luoghi  comuni” degli apologeti della parte negativa della grande Metropoli  ! Tali commenti malevoli dovevano entrare nei commenti di chi ha inteso mettere in evidenza la “luce” di Napoli e rappresentare le bellezze della grande città.  Bene ha fatto l’amico Bianchini, grande giornalista di lungo corso, a tratteggiare la “grande professionalità e taglio culturale” del giornalista  e narratore Alberto Angela, figlio del grande Piero.

I quotidiani La Repubblica e Il Mattino a conferma del pensiero dei telespettatori hanno vieppiù rimarcato il grande impatto avuto dalla trasmissione sulla riqualificazione dell’immagine della città partenopea che era stata, checchè ne dica quella sinistra radical-chic di cui prima, gravemente e forse irreversibilmente compromessa dalla serie televisiva “Gomorra” che era stata creata soltanto guardando al “becero guadagno” senza minimamente pensare alla realtà di una città che è molto diversa dalla camorra che pure esiste e svolge un ruolo delinquenziale oltre ogni limite.

Conchita Sannino, giornalista di La Repubblica (giornale per il quale ha lavorato anche Edoardo Scotti con ruoli apicali), ha intelligentemente intervistato Sergio Rubini (regista e attore, premiato al festival “Capri Hollywood”) che ha lapidariamente detto: <<La trasmissione di Alberto Angela? La considero una chiamata alle armi. Non mi ha sorpreso quel bellissimo risultato di ascolti>>.

 

 

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