Quadrilatero culturale nel centro storico per fermare il degrado ? il pensiero di Aniello Salzano

 

La redazione

Prof. Aniello Salzano

SALERNO – Il quotidiano “Il Mattino” nell’edizione del 30 gennaio 2022 ha pubblicato una interessantissima intervista rilasciata dal prof. Aniello Salzano (già sindaco di Salerno e docente universitario, attuale vicepresidente della SCABEC regionale), creatore insieme all’on. Corrado Matera del raggruppamento politico “Popolari e Moderati” che ha vinto le elezioni comunali di Salerno; intervista che, previa autorizzazione di Salzano, ripubblichiamo su questo giornale anche per dare ulteriore diffusione al contenuto della stessa intervista mirabilmente condotta dalla nota giornalista Barbara Cangiano:

 

Preambolo:

Cita il presidente Vincenzo De Luca, per ricordare come «l’asfittica economia del centro storico e il suo degrado» siano anche figli «di troppe anime morte, di una classe dirigente non sempre all’altezza», oltre che «di uno scadimento del tessuto sociale da recuperare attraverso la cultura». Come? Aniello Salzano, già professore universitario, sindaco di Salerno, più volte eletto nel consiglio comunale e attualmente membro del consiglio di amministrazione della società in house della Regione Campania Scabec, ripropone la sua idea del «quadrilatero», un polo fisicamente formato da edifici di pregio storico-artistico che possano ospitare eventi in grado di offrire occasioni di aggregazione ai salernitani e di essere un motivo di appeal in più per i visitatori. Ma anche un hub capace di incentivare tutti al rispetto dei luoghi e alla loro cura. Amministratori compresi, affinché non ci siano più spazi abbandonati o chiusi al pubblico, come nel caso del museo archeologico provinciale.

D.: Partiamo proprio dal sito di San Benedetto, a porte sbarrate ormai dal 2019. Scabec potrebbe intervenire per dare un aiuto alla Provincia?

R.: “Lunedì ho incontrato il presidente Strianese per discutere del museo e di altri beni di proprietà dell’amministrazione provinciale. Scabec non può intervenire su tutto, questo è evidente. Il problema è che in Italia si fa esattamente tutto ciò che non andrebbe fatto. Abbiamo una classe politica miope, senza strategia e senza leader. La riforma delle Province, tra l’altro lasciata a metà, è stata una delle più oscene, per non parlare del titolo V che apre solo il varco a conflitti continui tra Stato e Regioni. Vedere un ente come la Provincia in disarmo, da un punto di vista economico, è una stretta al cuore, così come lo è passeggiare dinanzi al museo chiuso. Mi ha colpito molto una dichiarazione di Chiara Natella dell’associazione San Lazzaro: il centro storico potrebbe essere il cuore pulsante delle attività culturali cittadine, invece è diventato un mortorio”

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D.: Affinché sia il cuore pulsante sono fondamentali i progetti. Lei che immagina?

R.: “Un quadrilatero culturale. Abbiamo il Duomo, il Diocesano e i Giardini della Minerva. L’anello mancante è la struttura che attualmente ospita il Tar e il tribunale minorile, che potrebbero essere trasferiti nel vecchio Palazzo di giustizia, per lasciare il posto ad altre attività più in linea con la vocazione di quell’area di città. Tra l’altro si trovano in una posizione per così dire eccentrica, che rende difficile raggiungerli visto che non ci sono parcheggi o mezzi pubblici. Viceversa sarebbero perfetti per altre iniziative. Potrebbe essere una buona strada da percorrere, tra l’altro senza accollarsi ingenti costi per le ristrutturazioni”.

 

D.: Ci sono luoghi che però hanno bisogno di un restyling tanto urgente quanto costoso, come palazzo San Massimo o le vecchie carceri. Che si fa?

R.: “Palazzo San Massimo è per me un’altra ferita. Senza dubbio va salvato dal degrado e in questo una mano può arrivare dal Pnrr se il Comune sarà in grado di presentare dei progetti adeguati. Quanto alle vecchie carceri, non esiste solo un problema di budget, resta da sciogliere il nodo della mobilità. E poi occorre maggiore impegno. Lo dico senza peli sulla lingua: non bisogna trascurare le responsabilità di una classe dirigente non sempre all’altezza. Molti non lavorano a tempo pieno e questo non va bene. Per carità, ci sono esempi virtuosi, ma anche anime morte, come le definisce De Luca. C’è bisogno davvero di forze che si interessino della vita pubblica e non si può pretendere che lo faccia da solo il sindaco Napoli”.

 

D.: Molti lamentano un certo lassismo tra i cittadini. Come se fosse venuto meno un senso civico capace di arginare il degrado. Che ne pensa?

R.: “In passato Salerno era più pulita e ordinata. Senza sconfinare in un’analisi sociologica, penso che ci sia stato troppo giustificazionismo che abbia portato alla mancanza di rispetto per i beni comuni. Un concetto che andrebbe recuperato in sede familiare, scolastica, parrocchiale”.

 

D.: Che ruolo può svolgere Scabec per aiutare il centro storico?

R.: “Per Salerno farò il possibile, sperando che mi vengano presentate idee valide, perché solo la cultura può frenare il degrado. Alcuni si danno da fare con iniziative lodevoli, ma non vedo un adeguato coinvolgimento da parte del pubblico che dovrebbe promuoverle. Sono progetti privati, spesso sporadici. Anche se recentemente mi ha contattato il sindaco: sta immaginando una importante iniziativa culturale alla quale darò il mio appoggio”.

 

 

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