Monica Vitti ,l’attrice icona del cinema Italiano,aveva compiuto 90 anni,in 35 anni di cinema ha realizzato 55 film.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

 

Roma,2 febbraio 2022. L’attrice Monica Vitti, era nata a Roma il 3 novembre del 1931 con il nome di Maria Luisa Ceciarelli, aveva compiuto 90 anni , da anni si era ritirata dalla vita pubblica per la malattia che l’aveva colpita. Ha lavorato con i più grandi ,Michelangelo Antonioni,  Alberto Sordi ma anche autrice e regista. Una carriera straordinaria e molti riconoscimenti: 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista ,più altri quattro riconoscimenti speciali, 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro ,di cui due alla carriera e un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA.Nella seconda metà degli anni ’60  Monica Vitti passò al genere della commedia che aveva ben frequentato a teatro. Con Mario Monicelli (La ragazza con la pistola, 1968) potè finalmente liberare la sua vis comica, già lucidamente preannunciato dal suo maestro di Accademia Sergio Tofano. Essendo bella ed elegante fu tra le prime attrici a saper dimostrare che per far ridere sul grande schermo non bisognava essere per forza bruttine o poco desiderabili. Dagli anni Ottanta Monica Vitti cominciò a diradare le apparizioni sul grande schermo, figurando soprattutto nei film diretti dal regista Roberto Russo. Di dieci anni prima il suo debutto come regista per il film Scandalo segreto da lei scritto e interpretato che le regalò un’ultima grande soddisfazione, il David di Donatello per il miglior esordio. L’attrice Monica Vitti ha reso immortale il cinema italiano nel mondo.  Era assente dalle scene dal 2001,quando fu ricevuta al Quirinale per il David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi. Si diploma nel 1953 all’Accademia d’arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con un maestro-sodale d’eccezione come Sergio Tofano. Ci sono già tutti i segni della sua duttilità d’interprete: il primo la spinge in palcoscenico per affrontare grandi ruoli drammatici (Shakespeare, Moliè re, «La nemica» di Nicodemi con cui conquista il pubblico), il secondo la porta a liberare la sua verve istrionica nella riuscita serie di commedie ispirate al personaggio del Signor Bonaventura, allora popolarissimo eroe dei fumetti. Intanto si è data un nome d’arte con cui rimpiazzare il nomignolo di «Setti vistini» con cui la chiamavano amici e familiari per la sua capacità di cambiarsi in fretta e furia come un personaggio di Fregoli.

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