IL CIBO ‘’LA SUBLIME OSSESSIONE’’CHE VA CONOSCIUTO,L’EDUCAZIONE ALIMENTARE SIA MATERIA SCOLASTICA DALLE SCUOLE DELL’OBBLIGO ALL’UNIVERSITA’.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Italia è al primo posto in Europa per obesità infantile,i motivi sono da ricercare nella mancanza di attività fisica e  nell’eccessivo consumo di carboidrati di cui la nostra dieta è ricca, ma anche di grassi e zuccheri che i più giovani consumano in quantità attraverso bevande e merendine. E’ aumentata  la sedentarietà dei più giovani  che  preferiscono il divano ,il cellulare e i videogiochi . La scuola  può  svolgere un ruolo di divulgazione, dove il cibo venga considerato come vera e propria materia di studio e rinforzi ancor di più il legame che esiste tra gli studenti e le loro famiglie. Gli obiettivi dell’educazione alimentare consistono  nel creare una piena consapevolezza del cibo assunto, comprendendone gli effetti sul proprio organismo ed imparando a riconoscerne la qualità, senza trascurare  l’importanza di associare ad una corretta alimentazione la giusta dose di attività fisica.L’alimentazione e le sue derive tra piacere e necessità,i disturbi alimentari come l’ anoressia,la bulimia,l’ alimentazione incontrollata sono in aumento, una crescita che si è acuita, secondo  un’indagine del ministero della Salute, con la pandemia e i lock down.

La Fondazione «Guido Carli»,presieduta da Romana Liuzzo,la nipote dell’economista Bresciano scomparso nel 1993,ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento. «Chiediamo che sia introdotta come materia di studio l’educazione alimentare dalle scuole dell’obbligo fino all’università ,partendo dal nostro benessere, dai principi di una sana e corretta alimentazione per poi giungere ai dati macroeconomici e all’enorme impatto che il cibo ha sull’economia mondiale, sull’ambiente, sulle migrazioni, sui sistemi sociali». Il cibo è gusto, tradizione, storia e cultura, fantasia, ma non solo è un fattore economico fondamentale, un elemento geopolitico, uno straordinario motore di cambiamento che va conosciuto e studiato. I principi di una sana e corretta alimentazione  per contrastare la diffusione delle disfunzioni alimentari   per  giungere ai dati macroeconomici e all’enorme impatto che il cibo ha sull’economia mondiale, sull’ambiente, sulle migrazioni, sui sistemi sociali. Non solo uno stile di vita, ma un asset strategico per lo Stato. In Italia per il cibo si spende circa  il 24% in rapporto al  Pil, secondo solo alle uscite per la casa (35%) e meno dei trasporti (10%) e dei vestiti (11%). L’alimentazione è anche un elemento su cui si misura fortemente la diseguaglianza sociale, ci sono 2 milioni di famiglie in grossa difficoltà, costrette a ricorrere alla carità per mangiare ed un 30% di differenza tra il Nord e il Sud quanto a possibilità di spesa. Per non parlare dei dati globali, che vedono, a fronte di 857 milioni e 581 mila persone denutrite, un miliardo e 722 milioni in sovrappeso, di cui 800 milioni obese. L’educazione alimentare, la lotta allo spreco di cibo e un accorto uso delle risorse naturali devono essere alla base dell’insegnamento in qualsiasi società che voglia proiettarsi verso un futuro sostenibile.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *