Come direbbe Boccaccio, non tratto il pattume ma lo setaccio (2)

 

da Antonio Cortese (giornalista)

SALERNO – Stranamente uno come Beppe Grillo non si é ancora pronunciato sulla tratta della “munnezza”. Nei suoi discorsi alle platee dei teatri scandalizzati, nel fare propaganda attiva, faceva dei temi principali l’ecologia e lo spreco dovuto all’inquinamento dei camion che vanno e vengono per trasporti evitabili. Adesso la notizia comunicata in sordina dell’andirivieni dei container di spazzatura che verranno lavorati nella piana del Sele, specie a Serre, sembra preoccupare solamente i salernitani e i cilentani. Qualcuno nei vari tiggì ha rivelato che si tratterebbe addirittura di un caso politico che ha scosso come un terremoto l’intero assetto del governo tunisino; ma di questa questione ne dovrebbe sapere meglio Di Maio. Tornando invece al tema dello smaltimento, del riciclo e del “trattamento” dei rifiuti, oramai hanno capito pure i bambini che i rifiuti vanno setacciati a monte, cioé all’inizio del processo che parte dall’azione del singolo cittadino. Setacciare i rifiuti é opera naturale che fanno da anni cinesi e francesi  più a livello industriale da molti decenni, o i rumeni e gli africani in generale per logica prassi di sopravvivenza, ricavando dalle discariche materiali riutilizzati nell’edilizia e nella meccanica. Per quanto riguarda l’umido e i percolati derivati da esso, la cui selezione é la gran parte dei carichi in essere nel salernitano, sorge spontaneo il sospetto che sia stato raggruppato e trasportato soprattutto a favore di taluni che, senza ribadire che la “casta della monnezza” non é oramai solo un genere letterario di inchiesta, ovviamente ne avranno approfittato. A salvare capre e cavoli, più i secondi delle prime, sta il fatto che il caso per quanto anomalo o ottimisticamente innovativo, abbia interessato e responsabilizzato maggiormente l’intera comunità campana, facendo intervenire le voci di molti alle radio news come non mai, ma soprattutto non abbiamo assistito ai seppellimenti o interramenti di questi container come nella terra dei fuochi o nelle terre del lavoro nella distrazione generale, per riesumare solo anni e anni dopo grazie al fiuto dei pastori della Gdf. Giorni fa e’ stata rinvenuta una discarica nei pressi di Pontecagnano, ma a confronto delle tumulazioni organiche e radioattive, e’ poca cosa. Se proprio la lavorazione e la gestione dei rifiuti é nel terzo millennio inevitabile oltre che necessaria, è bene cominciare a pensare che non si tratta più di “trattare” ma di setacciare.

 

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