TRIBUNALE: la LAS protesta decisamente contro la regolamentazione dell’accesso in Tribunale per avvocati e utenti

 

La redazione

SALERNO – Appena qualche mese fa quando il Comune decise di regolamentare l’accesso nel palazzo Guerra esplose la protesta di quasi tutte le testate giornalistiche che gridarono al complotto contro la libera informazione; oggi scattano in piedi e protestano con molta vivacità gli avvocati iscritti alla LAS (Liberi Avvocati Salernitani) ancor prima dello stesso Ordine Forense.

Giustamente la protesta non è stata lanciata soltanto a tutela della professione dei singoli avvocati ma anche, se non soprattutto, per garantire la giusta connessione tra gli avvocati e i veri fruitori del “servizio giustizia”.

E la LAS segnala anche una cosa importante che non è da sottovalutare; in efftti il provvedimento restrittivo del Tribunale riguarda il settore delle “cancellerie civili” che è una btanca della giustizia già pesantemente in ritardo e che così rischia di ingigantire i tempi del processo.

Ecco il comunicato della LAS: “”L’Associazione Liberi Avvocati Salernitani ( L.A.S. ), letto il singolare Decreto del Presidente del Tribunale  n. 62 reso il giorno 8 marzo 2002  in tema di prenotazione appuntamenti nelle cancellerie del settore civile presso il Tribunale di Salerno, con il quale a partire dal 14 marzo 2022, l’ accesso alle cancellerie del settore civile, di utenti ed Avvocati, nell’ orario 8.30/11.00 avverrà solo tramite appuntamento prenotato attraverso piattaforma digitale, restando libero dalle ore 11.30 alle ore 12.30 per solo adempimenti urgenti, inopportunamente condiviso dal Coa di Salerno, dichiara di non condividerne nessun aspetto poiché viene calpestato il ruolo dell’ Avvocato e viene sacrificato l’ interesse dei cittadini veri fruitori del servizio Giustizia che dovrebbe funzionare, in base al provvedimento in parola “a singhiozzo”. Traspare dal Decreto un’avvocatura debole ma non è così. Il Direttivo Las  è stato convocato con urgenza ed assumerà con forza decise iniziative a tutela dei Colleghi ed in particolare per quelli non residenti in città stante le modalità del Decreto””.

 

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