FONDERIE PISANO: la geniale idea di Cammarano “Né Fratte né Buccino. Lo stabilimento va chiuso”; la guerra all’ultimo sangue di Forte e … Picarone perché non parli ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ho scritto tanto, in passato, sulla vicenda delle Fonderie Pisano di Fratte per cercare di capire l’esatta dimensione del problema e come lo stesso può essere risolto; tutti chiacchierano, si sprecano i convegni, non sono mancati gli speciali televisivi di parte (leggasi “FuoriRoma” trasmissione di Rai/3 di Concita De Gregorio), ma nessuno ha fatto mai niente sia per chiudere il denunciato pericolo che per allocare altrove le predette fonderie.

Ritorno a scrivere sulle Fonderie perché in queste ore la nuova idea annunciata dl consigliere regionale pentastellato Michele Cammarano mi è parsa all’altezza della politica politicante e dell’antica arte politichese, cioè quella di suggerire tutto per non fare niente. Insomma un po’ come la “metropolitana di superficie” dal Vallo di Diano all’aeroporto Costa d’Amalfi annunciata qualche settimana fa.

Ma è giusto pubblicare integralmente il comunicato stampa diffuso dalla segreteria dell’on. Cammarano, presidente della Commissione Regionale per le Aree Interne:

Individuare soluzioni per salvaguardare i livelli occupazionali” “I risultati dello studio Spes hanno sentenziato, con totale chiarezza, che nell’area di Fratte si sono registrati decessi per patologie assolutamente collegabili con la presenza delle Fonderie Pisano e con i valori di metalli pesanti, come cadmio e mercurio, 5 volte superiori all’intera regione Campania, compresa la terra dei fuochi. Per questa ragione la nostra battaglia non è solo contro la delocalizzazione delle Fonderie nell’area di Buccino, che ne deturperebbe il territorio in controtendenza alla sua vocazione rurale, ma soprattutto contro la permanenza in un quartiere che ne ha già fatto le spese per troppo tempo. Ed è per questo che, anche a nome delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini di Fratte, rinnoviamo il nostro invito al presidente De Luca a emettere al più presto un’ordinanza di chiusura”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne e consigliere regionale M5S Michele Cammarano. “Al contempo -prosegue Cammarano- abbiamo il dovere di salvaguardare i livelli occupazionali. Vogliamo farci promotori di un tavolo con Regione Campania e Comune di Salerno, affinché vengano individuate delle soluzioni finalizzate al reinserimento dei lavoratori. Vanno avviati anche percorsi di formazione, senza escludere la possibilità di un reimpiego in un’altra fonderia, che rispetti le vigenti normative ambientali e salvaguardi la salute dei cittadini e la sicurezza sul lavoro“.

Bene, tutto ok, ci mancava soltanto che dicesse che bisogna smontare pezzo per pezzo le Fonderie per poterli più comodamente portare a casa, un po’ come fanno in America dove i lavoratori trovano subito nuova occupazione nell’ottica di quella “mobilità” reale e non virtuale come da noi in Italia. Politica, istituzioni, sindacati, comitati, associazioni e gli stessi lavoratori ne combinano una più del diavolo pur di rimanere in cassa integrazione vista come l’unica mobilità possibile.

La telenovela delle Fonderie Pisano, dunque, è infinita; vuoi perché in questo Paese c’è la pessima consuetudine di procrastinare le cose all’infinito senza mai sancire con certezza la ragione da che parte sta, e vuoi perché non c’è nessuna perizia (quelle dei CTU e quelle di parte) in grado di elevarsi a perizia definitiva e veritiera; per non parlare delle guerre sanguinarie che spesso semplici associazioni inscenano senza spiegare il vero perché anche sull’identità dei poteri occulti che le sponsorizzano. Tutti, soprattutto i responsabili di dette associazioni dovrebbero sempre tener presente che queste guerre non servono per ritornare al centro del sistema, perché la gente comune (elettore !!) non le capisce. PUNTO.

Gli studi, le commissioni, le perizie servono soltanto ad intorbidire le acque sotto la bandiera della pretestata verità che non viene mai raggiunta e mai raccontata senza un preventivo schieramento di parte.

Le certezze sbandierate sono soltanto carta straccia, ma si vedrà, ogni cosa a suo tempo; prima o poi finirà e allora ci sarà da ridere.

L’avevo già scritto in passato e lo ripeto oggi alla luce della ferma presa di posizione dei dipendenti delle fonderie (leggasi comunicato diffuso il 16 marzo 2022) che, anche se non del tutto comprensibile perché scende in dettagli troppo tecnico-scientifici ma sicuramente da non ritenere strumento nelle mani dei Pisano come blatera Lorenzo Forte, consente di riproporre l’unica domanda logica: “Come è mai possibile che tra i tanti casi denunciati come patologie tumorali nella zona di Fratte non vi sia nemmeno uno che possa essere messo in relazione alle migliaia di dipendenti che per decenni hanno lavorato nelle fonderie, ivi compreso il papà del consigliere regionale Franco Picarone ?”.

Ecco perché sollecito, nuovamente, il consigliere regionale Franco Picarone a parlare; assumere una posizione è doveroso soprattutto per chi occupa una prestigiosa carica pubblica; il politico non deve soltanto pensare a raccogliere voti ma deve capire che ci sono momenti in cui bisogna scendere in campo e decidere. Un po’ come ha fatto Fulvio Bonavitacola per i rifiuti.

 

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