VALLO DI DIANO (SA) LA BUONA SCUOLA, CON L’IIS M.T. CICERONE. LA MEGLIO GIOVENTÙ DEGLI STUDENTI, CHE NASCE NELLE DIFFICOLTA MA SEMPRE PRONTI PER RIBALTARE L’EMERGENZE.

 

da Michele D’Alessio

Prendendo spunto dall’articolo del direttore Bianchini di lunedì 21 marzo dal titolo “BUONA SCUOLA: esiste anche a Salerno? Anche noi possiamo confermare che la Buona scuola esiste, nonostante le mille difficoltà e la pandemia, come afferma il direttore nel suo articolo, fortunatamente,( nei piccoli centri soprattutto) ancora c’è “…quella scuola che porta ancora in alto e ben visibile la bandiera della cultura, della solidarietà e, soprattutto, della perfetta comunione di intenti tra l’istituzione scolastica e la famiglia, con al centro il giovane da educare e da lanciare al meglio nella vita e nella società esterna che è tutta un’altra storia…”. Una scuola, dove gli studenti salutano quando entrano o escono, oppure si alzano in piede quando entra un docente in classe. A dimostrazione di ciò, sono state infinite le iniziative da parte degli studenti, fatte nell’ultimo mese, ad iniziare dalla raccolta di beni di prima necessità a sostegno dell’Ucraina, al progetto del libro sospeso, la partecipazione alla Manifestazione PLASTIC FREE sul tema SENSIBILIZZIAMO,  la adesione alla XXVII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo a Napoli,  promossa da Libera e Avviso pubblico. Noi abbiamo seguito la partecipazione alla giornata degli studenti dell’IIS M.T. Cicerone di Sala Consilina, oltre 200 studenti dei 5 indirizzi CAT, Liceo, IPSASR, ITIS e IPSIA) che compongono l’IIS M.T. Cicerone, che puntuali alle 6,30  erano già in viaggio per Napoli. Sul autobus dal rappresentante, promotore e nonché organizzatore (sostenuto dai suoi compagni di classe terza, quarta e quinta A CAT) della manifestazione Nico Caporrino del CAT Cicerone, ci facciamo dire il significato della Giornata che per prima afferma “… per noi, non è un giorno di vacanza, anzi è un momento di riflessione, di  approfondimento e di incontro, di rapporti vivi e di testimonianze per i familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito un grande dolore che noi tutti possiamo contribuire a ricomporre, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone, che ha come obbiettivo di porre al centro della riflessione collettiva, la vittima come persona e il diritto fondamentale  che è primario alla verità, diritto che appartiene agli innocenti, vittime degli attentati mafiosi, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. La verità ha un valore pubblico fondamentale per uno Stato che voglia ritenersi democratico…”. Tra battute e sfotto di vario tipo che sono caratteristiche di questa età, su tutto e su tutti, il viaggio trascorre piacevole e alle ore 8,40  sono tutti in piazza Garibaldi per il Corteo  ad aspettare ed unirsi agli altri studenti provenienti dal Sud Italia. Alle 9,15 il corteo si avvia per Piazza Plebiscito.

Il corteo, durante il percorso, ingrossa sempre più  le proprie fila raggiungendo i 100 mila partecipanti. Lungo il percorso, si sono aggiunti tra gli altri il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, il prete anti camorra don Maurizio Patriciello, il presidente della Camera Roberto Fico, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il comandante dei vigili di Arzano Biagio Chiariello, l’ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, il leghista Gianluca Cantalamessa, componente della Commissione Antimafia. Tante le bandiere per la pace lungo il corteo e sui balconi. Dal palco di piazza del Plebiscito, una voce scandisce con l’altoparlante i nomi delle 1074 vittime innocenti di mafia italiane e non. A pronunciarli, insieme agli studenti, ci sono anche i giovani del Movimento Our Voice e ANTIMAFIADuemila. A conclusione le parole  di Don Luigi Ciotti sulla guerra “Abbiamo una guerra alle porte di casa nostra. È giusto e doveroso essere vicini alla vita, alle persone che in questa Europa stanno soffrendo. È un dovere e una responsabilità ma non abbiamo parlato delle altre 33 guerre che ci sono nel mondo perché non toccano certi interessi” A fine manifestazione i ragazzi sotto il rigido controllo dei Docenti ha visitato la città partenopea fino alla ripartenza per il rientro a Sala Consilina. Sul autobus inevitabili i commenti e le osservazioni dei ragazzi sulla giornata napoletana e i dovuti ringraziamenti ai Docenti presenti, alla Dirigente e ai responsabili di Sede, in particolar modo al Prof. arch. Pasqualino Perrupato ideatore e vera anima della iniziativa.                                                                                                                                   La giornata trascorsa con questi ragazzi, ci ha fatto ricredere su tante cose, e sui tanti luoghi comuni che si dicono della gioventù di oggi, in primis non sono tanto immaturi come si dice, anzi tutt’altro, si sono dimostrati sensibili, decisi e molto risolutivi nelle emergenze. Il cambiamento quotidiano dovuto alla pandemia prima e ora, alla guerra Russa/Ucraina, è la chiave, per cambiare l’attuale emergenza, vivendola anche come un’occasione, il quale, deve iniziare da scelte diverse della politica, tornando a investire in modo massiccio sulla scuola e nella sanità. Il Paese e i nostri giovani stanno mostrando in questi giorni di credere a questa possibilità. La politica dovrebbe sapersi mostrare all’altezza delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Si stanno mostrando migliori di come spesso si dipingono. E questa è la migliore notizia in un momento in cui più di ogni altra cosa abbiamo bisogno di unità, solidarietà, complicità, sostegno reciproco. Ancor più importante è che questo sentimento di squadra che sta unendo il Paese pur nelle evidenti complessità di una situazione per noi del tutto nuova e causa di paure, è ancora più evidente fra i nostri giovani, le studentesse e gli studenti. Dall’inizio della guerra, la scuola si mobilita per la pace. Da Palermo a Trento: chi raccoglie fondi e generi di prima necessità, chi disegna, chi scrive lettere ai signori della guerra. Chi mette in gioco i corpi con flash mob creativi, chi tappezza i cancelli degli istituti con cartelloni e striscioni dove il messaggio è univoco: pace, pace, pace.

 

6 thoughts on “VALLO DI DIANO (SA) LA BUONA SCUOLA, CON L’IIS M.T. CICERONE. LA MEGLIO GIOVENTÙ DEGLI STUDENTI, CHE NASCE NELLE DIFFICOLTA MA SEMPRE PRONTI PER RIBALTARE L’EMERGENZE.

  1. Oggi i ragazzi sembrano evanescent, ma sono molti risoluti e più forti di quanto sembrano…

  2. Conosco molto bene la scuola MT CICERONE, ho fatto il liceo, è stato una delle scuole migliori de Sud Italia, nel dopo guerra venivano da ogni Regione meridionale. Aveva i migliori docenti, mi fa piacere che esiste ancora questo tipo di scuola

  3. Ringrazio innanzitutto Michele D’Alessio per la splendida redazione dell’articolo e in qualità di studente posso affermare che il motivo per il quale abbiamo manifestato non era semplicemente un modo per “saltare un giorno di scuola” bensì per rendere omaggio alle vittime degli attentati mafiosi come Giovanni Facone e Paolo Borsellino ed essere in qualche modo vicini alle famiglie che hanno perso un proprio caro a causa della mafia e credo ci abbia sensibilizzato maggiormente su una tematica così cara all’Italia

  4. Un elogio meritano tutte le Scuole ,i docenti e gli studenti degli Istituti Superiori del Vallo di Diano, per aver partecipato con entusiasmo a Napoli, alla manifestazione nazionale per la XXVII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti,che hanno fatto sentire la loro voce proveniente dai territori interni della Campania,il nostro Vallo di Diano.Lottare contro la criminalità significa anche chiedere a gran voce il lavoro per i giovani e il ritorno del Tribunale, del carcere di Sala Consilina ingiustamente sottratti al territorio,e l’istituzione di un Commissariato di Polizia nel Vallo di Diano ,con il rafforzamento degli organici della Polizia di Stato,dei Carabinieri ,della Guardia di Finanza ,delle guardie forestali e venatorie e dei Vigili urbani che i Comuni del Vallo di Diano sono tutti con organici ridotti .In pratica la Scuola del Vallo di Diano che rivendica giustamente il diritto allo studio che sia davvero inalienabile e garantito, un reddito a tutte le famiglie per consentire a tutti i giovani di formarsi indipendentemente dalla condizione economica di partenza, scuole aperte, inclusive e accessibili che diventino davvero centri culturali a disposizione della cittadinanza e dell’intero territorio del Vallo di Diano..

  5. L’istituzione scolastica si è evoluta, diventando sempre di più un diritto di tutti. Anche se non mancano i problemi e le contestazioni. Oggi la didattica scolastica ha urgenza di ripensare i saperi in funzione di fini istruttivi ed educativi

  6. Dare al Paese una Buona Scuola significa dotarlo di un meccanismo permanente di innovazione, sviluppo, e qualità della democrazia.
    La scuola italiana ha le potenzialità per guidare questa rivoluzione. Per essere l’avanguardia, non la retrovia del Paese.

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