Fonderie Pisano: Iannelli … quando la retorica tracima nel politichese !!

 

Aldo Bianchini

Dr. Arturo Iannelli - consigliere comunale di Salerno e presidente Commissione Ambiente

SALERNO – Il presidente della Commissione Comunale Ambiente, Arturo Iannelli, ha sentenziato in via definitiva che “Non vogliamo più perdere tempo. Faremo tutto ciò che è in nostro potere istituzionale, nel rispetto della legge, per far sì che le Fonderie Pisano vadano via da Fratte”.

Non c’è che dire, Iannelli ha rilasciato una dichiarazione secca, imperiosa e ultimativa, quasi come una sentenza della Suprema Corte di Cassazione (anche se oggi non tutte le sentenze emesse sono definitive) in una materia che, a voler essere leggeri, si apre a diverse e contrapposte sensibilità e modalità di leggere la politica con tutte le sue scelte, alcune delle quali sostanzialmente difficili.

L’altra tranche della lunga dichiarazione (resa a Il Mattino del 30 marzo 2022) che mi ha lasciato perplesso è “Io un’idea ce l’ho, ma lasceremo che sia l’Istituto zooprofilattico a relazionare sui dati. Però, se mi sto occupando di tutto questo è perché penso che non sia salutare abitare vicino a una fonderia”; evidente che il consigliere Iannelli potrebbe non conoscere la storia di Fratte e delle Fonderie. La frase lascia subdolamente passare il concetto secondo cui furono le fonderie ad intrufolarsi tra le case, la storia ci dice che invece furono le case a cingere d’assedio la vallata e conseguentemente le fonderie.

Dimentica anche un’altra cosa il consigliere Iannelli; dimentica cioè che un’altra fonderia (chiusa per fallimento e non per l’azione degli ambientalisti) esisteva proprio a ridosso della piazza Matteo Galdi di Fratte quando la piazza sembrava un a piccola oasi nel deserto, lì dove scorre via Federico Wenner; e tutti quei quartieri nacquero anche per convenienza di chi andava ad insediarsi, a poco prezzo, in una zona comunque molto verde ed ancora amena anche se i limiti estremi della periferia; il tutto a causa di una espansione urbanistica assolutamente sbagliata.

Come dire, quando la retorica tracima nel politichese; questo desumo dalla lunga intervista rilasciata da Arturo Iannelli che in maniera più populista che tecnica afferma che le fonderie devono andare via e dice anche che bisogna salvaguardare i posti di lavoro.

Omette, però, di precisare in quale luogo le fonderie devono trasferirsi ed in che modo potranno essere salvaguardati i presidi occupazionali; soltanto retorica ?, no, è ancora peggio, siamo nel politichese più puro.

Ma c’è un’altra considerazione che deve essere fatta per capire se Iannelli parla a nome proprio o ci ha messo la faccia come capro espiatorio all’ombra di qualche altro ?

Se ha parlato a nome proprio, avrebbe fatto meglio a stare zitto; se, invece, lo ha fatto perché spinto da qualche altro per calmare gli animi esagitati dei seguaci di Lorenzo Forte il discorso diventa più serio e Iannelli dovrebbe avvertire la necessità di parlare e dire tutto, se vuole rimanere minimamente credibile per tutte le azioni a livello comunale che, come presidente della Commissione Ambiente, sarà capace di fare.

Nell’intervista, in verità, Iannelli avanza timidamente l’ipotesi che il suo parlare è condiviso dal sindaco e dalla giunta; ma questo potrebbe anche essere la dimostrazione più plastica di come la retorica diventa politichese. E la città non ha bisogno di queste narrazioni.

Nel frattempo i lavoratori addetti alle Fonderie danno un’altra prova di sensibilità e solidarietà autotassandosi in favore dei profughi dell’Ucraina; una bella lezione per tutti.

 

 

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