«La disciplina di Penelope»: la nascita della prima fiction podcast italiana

da Vincenzo Mele

Il podcast, dopo l’esplosione della pandemia di Coronavirus nel 2020, è ampiamente utilizzato da milioni di utenti che hanno voglia di ascoltare storie interessanti o farsi quattro risate, come dimostra il boom di prodotti relativi alla stand-up comedy di Louis C.K., Bob Newhart o quelli nostrani come “Cachemire Podcast” e “Tintoria”.
Di recente ha preso piede la fiction podcast, un linguaggio ibrido mediale che unisce l’ascolto in cuffia del podcast e la storia tipica da serie tv. In Italia, il primo esempio di questo genere è «La disciplina di Penelope».

Dr. Gianrico Carofiglio, ex magistrato, ora scrittore di successo

Prodotto da Chora Media, società specializzata nel settore del podcasting, per Rai Radio 1 e disponibile su Rai PlaySound, è tratto dall’omonimo romanzo poliziesco di Gianrico Carofiglio, ambientata nel cuore di Milano, che ha come protagonista l’ex PM Penelope Spada che ha lasciato per un incidente non precisato la professione e si occupa di “piccole beghe familiari”, reinventandosi come detective privata. Tra i clienti che riceve nel bar che utilizza come ufficio, c’è tale Mario Rossi che sostiene di non aver ucciso la propria moglie, Giuliana Baldi. Il processo si è concluso per insufficienza di prove ma lui vuole che venga fatta giustizia: essere scagionato dalle accuse di uxoricidio per lui sarebbe più che un sollievo.
Grazie al giornalista Zanardi e con l’ulteriore aiuto da parte del poliziotto Rocco Di Pietra, Penelope scoprirà un caleidoscopio di mancate certezze e rivelazioni impreviste e imprevedibili, all’interno di un caso di giustizia mancata.
La serie è stata scritta da Jonathan Zenti, con la supervisione di Stefano Bises, e diretta da Luca Micheli che ha curato anche le musiche e il suono con Guido Bertolotti; il cast è composto da Valentina Mandruzzato, Massimiliano Speziani, Giovanni Franzoni, Paolo Agrati e Giuseppe Palasciano.
Una produzione mai fatta prima in Italia con più di dieci attori, rimodellando il radiodramma della Rai degli anni d’oro, quelli degli Anni ’60, con registrazioni sul campo e con tecnologie di registrazione speciali, quella binaurale in particolar modo, per offrire un’esperienza d’ascolto immersiva. Suoni, rumori e una grande attenzione alle sfumature acustiche per dare “voce” a Milano, ai rumori di ogni giorno che diventano sound, un vero e proprio kolossal che inaugura un nuovo modo di fare podcast in Italia.

 

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