SCABEC: tritacarne mediatico e … bugie ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In queste ultime settimane si legge e si sente di tutto e di più, tantissime fake news, titoloni da prima pagina sui giornali e tante insinuazioni di bassa lega pur di girare e rigirare intorno all’osso duro del presunto scandalo che, come al solito e con la solita solfa, dovrebbe essere sempre lui “il governatore Vincenzo De Luca” che ha voluto anni fa quella macchina infernale di nome “Scabec” (partorita dalla storica Campania Artecard).

L’interesse passionale del mondo dell’informazione verso la Scabec è, sotto certi aspetti, comprensibile soltanto perché dal momento della sua istituzione la Scabec è subito diventata “il bancomat” della politica dominante campana; un bancomat amministrato, ovviamente, da chi comanda in lungo e in largo la stessa politica; e il nome è sempre il suo “Vincenzo De Luca” che per anni ha affidato la gestione materiale dell’ente alle mani “equilibrate” di Antonio Bottiglieri, personaggio molto noto in tutto il salernitano non solo per le sue capacità giornalistiche ma anche per le sue ambizioni politiche sciorinate al servizio di Gaspare Russo prima e poi con Carmelo Conte e, infine, nella disponibilità di Vincenzo De Luca. Un uomo, Bottiglieri, buono per tutte le stagioni. A sua garanzia la montagna insuperabile del suo casato di origine che ha costruito intorno alla “famiglia Bottiglieri” uno dei caposaldi più potenti tra le tante famiglie di peso della città e della provincia.

Il vulnus del mondo dell’informazione si evidenzia proprio intorno al nome di Antonio Bottiglieri, quasi come avvinta da un timore reverenziale la stampa lo cita nei suoi reportage ma non affonda il colpo e non dice la verità. Perché se è vero, come è vero, che la Scabec è stato il bancomat di De Luca è altrettanto vero che ad amministrarla ed a firmare tutti i documenti della sua storia è stato Bottiglieri. Quest’ultimo, con un atto di estrema sincerità, in una recente intervista ha dichiarato che tutto quello che lui ha fatto alla Scabec era comunque assolutamente noto a De Luca.

E allora, mi viene da dire, qual è il problema e perché si continua a girare e rigirare ancora intorno all’osso deluchiano ?

Sarebbe sufficiente dire e scrivere che la trasparenza e l’onestà intellettuale dell’uomo Antonio Bottiglieri e della sua potente famiglia sono la garanzia che tutti gli atti della Scabec sono stati adottati in piena legittimità e che, se in alcuni casi appaiono sbagliati, brillano comunque di grande liceità.

E perché, senza questo chiarimento, la stampa continua quotidianamente ad attaccare la gestione della Scabec ?

La risposta ce l’ho ma è cattiva ed anche di pessimo gusto per quelli che messi fuori recentemente da quella “società in house” di gestione hanno visto represse le loro aspettative di entrare nella nuova e più prestigiosa per curare i grandi eventi della Campania; insomma una specie di Scabec riveduta e corretta.

Ed è qui che la storia si ripete; il governatore riesce a rigenerare la sua politica sostituendo facilmente il vecchio con il nuovo; il tutto sull’onda di un concetto fondamentale che è alla base del suo dominio incontrastato negli ultimi trent’anni: “avere la capacità e la lucidità di cambiare, sostituendo bruscamente chi comincia ad innamorarsi del suo giardino di potere si rigenera il potere nella sua continuità”.

I primi campanelli d’allarme erano partiti con l’arrivo del nuovo cda della Scabec che nessuno ha voluto capire; e se a questo si aggiunge il fatto della trasparenza di Bottiglieri il gioco è fatto.

La storia continua, ma con altri uomini e con altre società in house.

 

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