Costituita ufficialmente l’associazione “Con le mani di Rosy”

da Antonio Abate

 

 

 

 

 

La locuzione “economia del dono” (in inglese gift economy), o “cultura del dono”, indica un sistema economico fondato sul valore d’uso degli oggetti e dei beni, e imperniato attorno al reciproco scambio (una economia dunque non-monetaria). Una definizione tecnica ma che ben descrive le tappe evolutive della creazione dell’associazione “Con le mani di Rosy”. Una A.P.S. nata da pochissimo e che si è costituita lo scorso 14 febbraio 2021 grazie al grande impegno di Stefania Capone, presidente dell’organizzazione e sorella di Rosy, e dei suoi genitori Carla e Pasquale.

Un impegno che si inserisce nel solco della dolce Rosy, da due anni in Paradiso, a seguito di una serie di complicazioni mediche. Una vita però affrontata, nonostante la sua disabilità,  sempre con la gioia e con il sorriso da parte della giovane donna, una persona davvero benefica per chiunque avesse avuto la fortuna di incontrarla quando era in vita. Rosy aveva fatto proprio l’aspetto più ampio e misericordioso della cultura del dono, “donando” sé stessa alla fede verso Gesù e agli altri, senza mai lamentarsi della propria difficile condizione.

Un’attitudine nobile fatta propria dall’associazione “Con le mani di Rosy”, nata proprio dalla voglia dei soci fondatori di donare il proprio tempo, le proprie competenze e abilità al servizio di un mission più importante: «L’associazione “Con le mani di Rosy” nasce con l’obiettivo di sostenere e aiutare le persone con disabili e i loro cari, creando un’ambiente accogliente e funzionale a tutte le esigenze dei malati ma che faccia sentire tutti a casa, come in una grande famiglia». A spiegarlo è Stefania che, in seguito, ricorda lo scopo principale dell’associazione da lei creata: «La mia sorellina aveva un sogno e un obiettivo – ricorda – Quello cioè di creare una rete di professionisti del settore che assistano le persone affette da patologie gravi nel “dopo di noi”, che è la più grande preoccupazione per chi accudisce una persona disabile».

Con questo nome si vuole indicare il testo di una legge del 2016 entrata in vigore per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare e che ha disegnato, per la prima volta, un piano importante di aiuto e di supporto per i disabili in gravi condizioni di salute: «La nostra idea è quella di creare un vero e proprio villaggio dove queste persone possano vivere in tutta serenità – spiega ancora Stefania – La più grande preoccupazione per un parente è il “dopo”, cosa accade cioè alla persona malata una volta che viene meno la figura che l’accudisce. Con questa associazione vogliamo dare una mano a chi vive questa preoccupazione. So di puntare in alto, ma io e la mia famiglia lo dobbiamo alla mia cara sorellina».

Per farsi conoscere ma anche cominciare a proporre attività sul territorio, l’associazione ha deciso di vendere delle uova prodotte da due aziende del territorio. Un’attività che si è rivelata un vero successo: sono state più di seicento, infatti, le uova comprate da coloro i quali hanno preso a cuore la causa dell’associazione. Proprio per dare un segnale evidente della voglia di promuovere il bene e la cultura del dono, i soci fondatori dell’associazione hanno deciso di donare delle uova a due enti che lavorano proprio per cercare di tendere una mano alle persone meno fortunate: parliamo dell’hospice di Eboli “Il giardino dei girasoli” e del reparto di pediatria dell’ospedale di Battipaglia. Un gesto apparentemente semplice ma che ha donato il sorriso a chi vive momenti di difficoltà.

«La rete che si è generata in questi giorni è stata pazzesca – conclude Stefania – La grande ondata di generosità che ho avuto modo di toccare con mano è la conferma che ancora oggi, anzi oggi più che mani, possiamo parlare di cultura del dono. Viviamo in un periodo difficile ma è commovente notare il lato “umano” di noi essere umani. Con la mia associazione vorrò anche essere una vetrina per la promozione sociale delle eccellenze del nostro territorio. Facciamo rete, creiamo un tessuto di competenze per continuare a dare una mano a chi ne ha bisogno».

Chiunque volesse saperne di più sull’associazione “Con le mani di Rosy”, può sia visitare l’omonima pagina su Facebook e l’account Instagram (basta cercare su entrambi i social @conlemanidirosy) sia visitare il sito https://www.conlemanidirosy.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *