25 Aprile 1945:l’Italia ripudia la guerra, una doverosa riflessione nel 77°Anniversario della liberazione.

 

da Pietro Cusati

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. «L’Italia ripudia la guerra»,l’articolo 11 della nostra costituzione,non una semplice rinuncia alla guerra o condanna ma ripudiare ,un termine che genera sdegno,orrore,repulsione.Infatti la seconda guerra mondiale,  due anni prima dell’ultimazione della Costituzione, aveva lasciato ferite in ogni famiglia.La memoria  è l’antidoto  per ricordare il passato ,25  aprile  1945-25 aprile 2022 : 77°Anniversario della liberazione dell’Italia,secondo risorgimento, fondamentale è conservare la memoria della Resistenza in un periodo così particolare  dovuto alla pandemia e alla guerra in Ucraina. E’ importante ricordare la lezione per onorare chi ha combattuto per ridare all’Italia la libertà,la memoria. Il 25 aprile è la Festa della libertà di tutti gli italiani, è il simbolo della democrazia i cui valori hanno dato vita alla nostra Costituzione su cui si fonda la Repubblica Italiana. La Resistenza italiana detta “Resistenza partigiana” o “Secondo Risorgimento”, fu l’insieme dei movimenti politici e militari che in Italia dopo l’armistizio si opposero al nazifascismo nell’ambito della guerra di liberazione italiana. Un momento di doverosa riflessione non solo su quanto accadde 77 anni fa, ma anche su quanto sta attualmente accadendo nel cuore dell’Europa. L’Italia e l’Europa non possono esimersi dal rispondere,  come anche noi a suo tempo fummo aiutati nel percorso verso la libertà dalle grandi democrazie occidentali. Nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  ha incontrato nel Palazzo del  Quirinale gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche. ‘’Non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà. Si tiene così viva la memoria di uno dei periodi più drammatici della nostra storia, e si trasmettono i valori della Resistenza che consentirono la liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazifascista’’.Quest’anno il Presidente della Repubblica, dopo aver reso omaggio ai caduti all’Altare della Patria, si recherà ad Acerra, città che fu profondamente segnata dai combattimenti e dalle rappresaglie delle truppe naziste. Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale, come è emerso dalle parole del Presidente della Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane. Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista.“Chi crede nei valori del 25 aprile non può che solidarizzare con le vittime dell’uso prepotente della forza e deve sentire la responsabilità di intervenire. Il nostro sguardo e quello della Comunità internazionale sono rivolti in questi tragici giorni all’Ucraina, il cui popolo sta resistendo nelle città martoriate dai bombardamenti e in tutto il Paese, per salvaguardare la propria libertà aggredita”.Lo ha detto il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nell’intervento pronunciato davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con le Associazioni Combattentistiche e Partigiane e Associazioni d’Arma. “La responsabilità delle Nazioni democratiche è quella di sostenere il ritorno al rispetto del diritto internazionale e promuovere l’impegno per la cessazione del conflitto con tutti gli strumenti a disposizione. Attraverso l’iniziativa diplomatica, la fermezza delle sanzioni e ogni possibile aiuto al popolo aggredito dovrà essere ristabilita il prima possibile la sovranità dell’Ucraina” .“Ne va della fedeltà ai nostri valori, in cui oggi si rispecchia il popolo ucraino nella speranza di un futuro comune europeo’’.

 

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