La marcia Perugia- Assisi per la pace in Ucraina: “Fermatevi! La guerra è una follia.”

 

da Pietro Cusati

 

Assisi, 24 aprile 2022. La marcia straordinaria Perugia- Assisi , per la pace in Ucraina, è partita  di prima mattina dai giardini del Frontone, nel capoluogo umbro, con arrivo ad Assisi nella piazza Inferiore di San Francesco.”Fermatevi! La guerra è una follia”, l’appello lanciato da Papa Francesco,è il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito centinaia fra associazioni legate al volontariato, istituzioni, realtà private e pubbliche, oltre 300 città, sindacati, e tra gli altri, Fnsi, Ordine nazionale dei giornalisti, Usigrai, Articolo 21.Chi chiede la  pace  “non sono i pacifisti ma le vittime della guerra’’, non con gli slogan o lo sventolare delle bandiere ma con lo sforzo e l’impegno di chi è angosciato per quegli ucraini, fra donne, uomini, bambini, malati, anziani che non sono potuti scappare da sotto le bombe. La Perugia-Assisi si è  mobilitata  per una  edizione straordinaria, contro la guerra della Russia in Ucraina, i 25 chilometri che separano il capoluogo dell’Umbria dalla città di San Francesco. Seguendo l’appello di Papa Francesco,la “Marcia della pace e della fraternità  è ripartita per il  conflitto in Ucraina. Flavio Lotti, coordinatore del comitato promotore : ‘’E’ la marcia di chi la pace la fa, non di chi la proclama. Il nuovo nome della pace è la cura, di chi fa la pace prendendosi cura degli altri e dell’ambiente, con al centro ancora una volta le scuole impegnate nella pace e nella fraternità».La Federazione nazionale della stampa ha partecipato alla marcia da Perugia ad Assisi,  con una delegazione di giornalisti ucraini, bielorussi e russi è ha lanciato un appello per aiutare tutti quei giornali e voci indipendenti che hanno chiuso o che stanno per chiudere a causa di questa guerra».”Il Vaticano non riposa mai”, va avanti la mediazione della Santa Sede con la Russia per tentare di porre fine al conflitto in Ucraina. L’ incontro con il patriarca russo Kirill, previsto  a Gerusalemme  è stato “sospeso”. Una decisione  presa dal Vaticano. “La nostra diplomazia ha capito che un nostro incontro in questo momento potrebbe creare molta confusione”.Papa Francesco, che si è sempre detto disponibile a fare tutto ciò che è in suo potere affinché tacciano le armi, sa anche quanto la sua presenza a Kiev – chiesta più volte dal presidente ucraino Zelensky – potrebbe avere un effetto controproducente. Per questo anche il viaggio in Ucraina, al momento, non è sul tavolo. “Non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario”, ribadisce il Pontefice che si domanda: “A cosa servirebbe per il Papa andare a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo?”.

 

 

 

 

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