Dall’America Russo.

 

da Antonio Cortese (giornalista)

Purtroppo anche con i “Pasqua tempora currunt” i tentativi diplomatici, i ramadan e le negoziazioni in saldi anticipati primaverili, l’Ucrania, come la chiamano gli spagnoli, é ancora teatro di guerra.  Le festività religiose ed interreligiose hanno costretto addirittura Zelensky a tentare un accordo dal vivo con Putin poiché il tour europeo lo ha lasciato nei fatti più solo di prima anche con i sussidi di armi che sono arrivati nientedimeno che da Madrid che si sa, di tutti questi conflitti se ne é sempre infischiata con eleganza, in linea di massima, perché agli iberici lo scacchiere non é che sia mai poi piaciuto, popolo sociale e grossolanamente epicureo come é. A stringersi la mano a questo punto non possono essere più i belligeranti de facto ( o stringersi i mignolini “ mannaggia il diavoletto che ci ha fatto bisticciare”) ma un’unica soluzione é che si diano le mani Biden e Putin, come Reagan e Gorbaciov, Clinton e Yeltsin. Senza questo gesto simbolico non ci può essere Papa, Patriarca, o Premier risolutore. Lo strisciante pericolo nucleare di qualche anno fa è stato eliminato quando Donald é andato da Kim in Nord Corea a raccontargli qualche barzelletta stile zio Silvio sulla Merkel e dopo qualche altra incazzatura coi messicani, tornò la pace globale con le guerre economiche cinesi per la gioia dei bambini che con un euro si compravano un ventilatore per le bolle di sapone. Poi però essendoci rivalse sparse un po’ ovunque e in ogni nazione anche l’ex presidente Usa tornò a perdere spesso la calma tanto da farsi sorpassare da Biden. Quest’ultimo non ha lo stesso carisma del predecessore ma almeno un livello di maggiore serenità lo ha riportato nel continente americano. Ecco, ora se ogni giorno aspettiamo che i vari primi esponenti politici dicano la propria, a quanto oramai sembra, non sembra risolversi alcun negoziato o accordo o armistizio. Se Biden si mette un bel paio di scarponi per una vacanza conciliante in Siberia forse si riposeranno i cannoni, perché se poi andiamo a chiedere di fare lo stesso passo ai cinesi agli australiani o ai giapponesi, mia zia non sa nemmeno come si chiamano i loro capi di governo. Zia, te voglio bene assai.

 

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