L’Italia non ha ancora duecento anni; non sa cos’è la guerra.

 

da Antonio Cortese (giornalista)

L’articolo 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Uno stato relativamente giovane che sui banchi delle guerre internazionali é stato bocciato già due volte all’asilo, non può permettersi con arroganza stupida e infantile di parlare di guerre fuori dai propri confini. L’articolo dei costituenti in merito difatti coscientemente recita anche questo concetto implicitamente. Glielo ha spiegato Conte al premier? L’avvocato professore penta stellato sembra sia l’unico che  in questi giorni dopo due mesi di pazienza ha cercato chiarimenti dal primo ministro. L’economista di Monteverde sarà oramai assai provato, non tanto per l’età ma per le forti pressioni che anch’egli non si sarebbe aspettato nelle peggiori previsioni. Al proprio insediamento esordì con un ringraziamento a Giuseppe e come un pesce fuor d’acqua, ha incominciato a nuotare in un acquario vuoto difendendo il lavoro dei mesi addietro del M5s, dal reddito di cittadinanza ai bonus edilizi e nulla più, se non l’affermazione della moneta europea con l’appoggio francotedesco e i salvamenti bancari di cui é specialista come un lupo di Wall Street al numero civico uno di Little Italy. Poi però sotto anestesia pandemica, quando riconfermato Sergio da Palermo hanno ripreso in parlamento a parlare con mascherine il cui abuso, non fa arrivare più abbastanza ossigeno ai neuroni dello sviluppo, i governanti si sono automatizzati o in zombie robotici o in schiavi di potentati più alti di loro e che neanche loro conoscono. Così tornando stanchi a casa senza ossigeno e forze, al primo comunicato di guerra come ovini di altri poderi si sono accodati e interessati ad un conflitto che non ci può riguardare. In primis perché é sancito dalla costituzione che nel mentre dimenticano quotidie, e poi perché dimenticano altresì che l’Italia con appena centossessanta anni sputati di vita é troppo giovane e immatura per avventurarsi al cospetto di nazioni che battagliano da millenni con colonie sparse ancora nei sette mari. Lo sanno bene anche i francesi con la disfatta napoleonica in loco e i nostri nonni dopo due conflitti mondiali perduti per seguire la follia altrui. Insomma con rinnovata stima, ma dopo questa madornale svista, é meglio di nuovo un Conte bis di uno bravo a fare i conti senza tenere regole elementari e basilari in conto.

 

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