il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Domenica 12 giugno 2022 alle urne sui cinque quesiti del referendum abrogativo sulla giustizia italiana. La Corte Costituzionale non ha ammesso i quesiti referendari, quelli più popolari, eutanasia, droga e la responsabilità dei magistrati.

 

da Pietro Cusati

Gli elettori dovranno rispondere a cinque quesiti, abolizione delle firme per le candidature dei togati al Csm, la valutazione sulla professionalità degli stessi, dalla separazione delle carriere tra giudici e pm,la limitazione della carcerazione preventiva, la legge Severino sull’incandidabilità e la decadenza degli eletti condannati. Si voterà domenica 12 giugno 2022, stesso giorno delle elezioni amministrative che si terranno per rinnovare i sindaci e i consigli comunali di 970 comuni, tra cui 21 capoluoghi di provincia e quattro capoluoghi di regione: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo. Per la validità della consultazione referendaria è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritti al voto più uno. La mannaia della Corte Costituzionale ha fatto fuori  i quesiti  referendari,quelli più popolari, eutanasia, droga e poi per la giustizia la responsabilità del magistrato. Temi che avrebbe portato sicuramente più gente al voto. Silenzio  assordante sul referendum abrogativo sullo stato comatoso della  giustizia in Italia, la più lenta d’Europa  e dopo solo  sterili lamenti? La  Costituzione  prevede l’istituto del referendum abrogativo, all’articolo 75, con il quale è garantita la partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del Paese. Il Presidente  della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso per il suo secondo insediamento ha invocato un profondo processo riformatore, ha sottolineato le pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto  dai cittadini, indipendenza e autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione, ma il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini: questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza .L’articolo 111 della Costituzione  richiede la presenza di un giudice terzo, e di pubblici ministeri e difensori che si confrontano su un piano di parità. Il primo referendum vuole evitare il cambio di funzioni tra giudici e pm. Il secondo referendum ha lo scopo di far votare gli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, consentendo giudizi più completi ed evitando che il Csm decida solo sulla base delle appartenenze correntizie. Il terzo propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura al Csm debba essere sostenuta da un numero minimo di firme, per consentire a tutti i magistrati di potersi candidare. Il quarto cerca di limitare il ricorso alla custodia cautelare, inflitta nei confronti di chi “non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”, secondo l’articolo 27 della Costituzione. Il quinto referendum propone l’abolizione della cosiddetta legge Severino, restituendo la voce ai cittadini, che devono decidere chi è meritevole di essere candidato e votato».La separazione delle funzioni dei magistrati.

Dr. Pietro Cusati - giurista

Attualmente  pm e giudici condividono la stessa carriera e si distinguono solo per funzioni. Il referendum punta a rendere definitiva la scelta, all’inizio della carriera, di una o dell’altra funzione. Divieto di candidarsi (“Legge Severino”).
Il quesito punta a cancellare la legge Severino, che ha introdotto decadenza e incandidabilità dei condannati in via definitiva per reati gravi contro la Pubblica Amministrazione, fissando inoltre un regime rigoroso per eletti e amministratori locali, non eleggibili o decaduti se condannati in primo grado. Con la vittoria dei sì, tornerebbe in vigore la legge precedente, che prevede l’interdizione dei pubblici uffici come pena accessoria decisa dal giudice .Limitazione delle misure cautelari. Il referendum sulla limitazione delle misure cautelari punta a limitare i casi in cui è possibile disporre la custodia cautelare, cioè la detenzione degli indagati o imputati prima della sentenza definitiva. Con la vittoria dei sì, i presupposti che consentono di arrestare qualcuno (prima che sia riconosciuto colpevole) vengono ristretti ai casi di pericolo di fuga, inquinamento delle prove e rischio di commettere reati di particolare gravità, con armi o altri mezzi violenti. La custodia cautelare non sarà confermata per il reato di finanziamento pubblico dei partiti. Le liste dei candidati al Consiglio Superiore della Magistratura.Il quesito riguarda le norme che regolano l’elezione della componente togata nel Csm, se vincessero i sì, sparirebbe l’obbligo di 25 firme di magistrati per proporre una candidatura. Secondo i promotori del referendum questo limiterebbe il peso delle correnti nel Consiglio Superiore. Le pagelle degli avvocati ai magistrati.Con un intervento abrogativo di una legge del 2006, all’interno del Consiglio direttivo della Cassazione e dei Consigli giudiziari regionali, gli avvocati potrebbero valutare la professionalità di pm e giudici.

 

1 Commento

  1. Si vota il 12 giugno 2022 dalle ore 7 alle ore 23, per i cinque referendum popolari abrogativi sulla giustizia.

Invia una Risposta

Attenzione: la moderazione dei commenti è attiva e questo può ritardare la loro pubblicazione. Non inoltrare più volte lo stesso commento.