GIUSTIZIA: è vero flop lo sciopero dei magistrati … con gli avvocati che disciplinatamente si accodano ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Con un gesto di estremo soccorso nei confronti del governo nazionale tutta la stampa nazionale cerca affannosamente di ridimensionare, almeno nei dati numerici, lo sciopero che genericamente e superficialmente viene indicato come l’arma dei magistrati contro la “riforma Cartabia”; quasi a voler far passare il principio che lo sciopero è contro un singola persona invece che contro il governo Draghi e quindi contro l’intero Paese perché è quasi tutto il Paese che sostiene super Mario.

Uno sciopero, quindi, ancora più importante di quelli che caratterizzarono lo scontro, quello sì che fu personale, infinito ed all’arma bianca tra la magistratura e Silvio Berlusconi che investì sui grandi numeri tutta, o quasi, la magistratura dell’epoca.

Questo è uno sciopero più pacato, sicuramente non contro una sola persona fisica, che ha riportato la magistratura nel ruolo di funzione che si ribella democraticamente, e non più come Potere dello Stato che si ribella contro gli altri Poteri dello Stato al grido delle rivoluzionarie parole: “Resistere, resistere, resistere”.

Almeno così appare dai numeri, ma soltanto dai numeri elencati in splendide tabelle e dalle reazioni certificate con i report giornalistici. E’ vero il 48% non rappresenta la maggioranza dei magistrati che, invece, per un capello hanno con il 52% non hanno contestato la Cartabia riportando l’immagine complessiva di una funzione altissima nei solchi di un organismo al servizio e non contro lo Stato.

Ma il fenomeno, anzi il pericoloso problema resta perfettamente intatto in quanto annidato nelle segrete e pericolose stanze delle Procure della Repubblica di tutto il Paese.

Difatti nessun giornale si è azzardato a fornire i numeri veri, quelli che fanno paura, di quanti PM (Pubblici Ministeri) si sono allineati con la maggioranza della       magistratura che, dalla prova di forza, è apparsa complessivamente serena ed equilibrata.

Potremmo drammaticamente scoprire che di quel 48% (minoranza scioperante) oltre il 90% ha scioperato ed anche con rabbia contro lo Stato; ed ancora di più drammaticamente potremmo toccare con mano una realtà immutata.

Vale a dire che il 90% ed oltre dei Pubblici Ministeri italiani sono tuttora, e per sempre schierati come potere, e non come servizio, contro il potere legislativo dello Stato che rappresenta il Parlamento legittimamente votato da tutti gli italiani.

In problema, quindi, resta e si fa sempre più gravemente arrabbiato.

L'ex ministro della Giustizia Clemente Mario Mastella

Al confronto le battaglie contro Berlusconi appaiono annacquate proprio perché fatte contro una persona; assumono, invece, molta più valenza le poche regole di una nuova giustizia fatte approvare con un intelligente blitz dal giornalista, ex ministro della giustizia, Clemente Mario Mastella nel breve “governo Prodi” del 2006/2008; un blitz sfuggito ai poteri forti del CSM che Mastella, comunque, pagò a caro prezzo.

E scompare anche quel famoso duello “kramer contro kramer” che non aveva precedenti nella storia giudiziaria italiana; un duello che portò il Consiglio di Stato (CdS) a scardinare i due eletti dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSdM) per la Suprema Corte di Cassazione (SCdC), Pietro Curzio e Margherita Cassano; lo stesso Curzio che pochi mesi (inizio 2022) fa ha letto la relazione sullo stato della giustizia in Italia, alla presenza di un imbarazzatissimo Capo dello Stato prof. Sergio Mattarella che ha assistito, forse, all’ultima recita penosa dei grandi ermellini.

E gli avvocati ? … hanno perso l’ennesima occasione per non apparire sudditi del sistema !!

Ma il nostro è un Paese dalle grandi e insospettabili risorse; per saperne di più non ci resta che aspettare.

 

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