Diffondere la cultura della legalità, un esempio concreto di sinergia tra operatori del diritto , protocollo tra il ministero della Giustizia, l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) e il Consiglio Nazionale Forense (CNF).

da Piero Cusati

 

 

 

 

 

 

 

Roma ,19 maggio 2022. Sottoscritto l’accordo tra il Ministero della Giustizia, l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) e il Consiglio Nazionale Forense (CNF), per promuovere attività di educazione e formazione alla legalità rivolte ai giovani. Erano presenti  la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, per la firma dell’accordo: Giuseppe Santalucia, Presidente dell’ANM, Valentina Rubertelli, Presidente del CNN, e Maria Masi, Presidente del CNF.L’obiettivo di diffondere una cultura della legalità sarà promosso attraverso una serie di iniziative congiunte, come l’organizzazione di momenti periodici di confronto e approfondimento rivolti a docenti e formatori, di attività educative in materia di legalità e giustizia per le nuove generazioni e di eventi formativi, convegni e corsi per gli operatori, per le figure educative in genere, per i genitori e tutti coloro che siano interessati. Con il mondo scolastico e con le università saranno sviluppati alcuni progetti educativi specifici.“L’educazione alla legalità è una componente non secondaria della prevenzione. Ogni volta che mi capita di entrare in carcere, soprattutto nei minorili, netta è la percezione che sia mancato qualcosa in termini di educazione. Non a caso la nostra Costituzione vede il carcere come momento di rieducazione, andando a colmare qualcosa che non c’era prima”, ha sottolineato la ministra Marta Cartabia. “Il protocollo coinvolge il Ministero, l’Anm, il Notariato e il Cnf: è un momento di sinergia, di azione comune su un’ipotesi concreta. Questa firma anche simbolicamente avviene alla vigilia di giornate significative: tra qualche giorno ricorderemo i 30 anni della strage di Capaci. Sono momenti importanti che ci fanno riflettere su fin dove può arrivare una cultura dell’illegalità e dell’omertà. E sempre i testimoni di quel periodo ci ricordano che l’azione giudiziaria deve anche essere supportata da un’azione culturale, perché l’una senza l’altra non possono sconfiggere questo grande veleno”.Il progetto nasce dall’esigenza, sempre più avvertita dagli operatori del diritto e dagli educatori, di fornire ai minori e ai giovani adulti di oggi gli strumenti per sentirsi cittadini attivi e partecipi, e non solo destinatari passivi di norme di comportamento decise da altri e imposte dall’alto. I giovani non hanno sempre consapevolezza delle responsabilità, civili e penali, e dei rischi che corrono con comportamenti illeciti, dei quali possono non avvertire il disvalore e la gravità. L’educazione alla legalità intesa come educazione alla lealtà, alla convivenza civile e alla corresponsabilità consente di contribuire alla prevenzione di comportamenti che possono portare anche a conseguenze di natura penale. La comprensione e l’interiorizzazione dei valori espressi nelle norme, a partire dalla Costituzione, è la più efficace tra le forme di prevenzione dell’illegalità.

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