Fonderie Pisano: magistratura, arroganza, nesso casualità, Le Iene e il Comitato Salute e Vita e … la tempesta perfetta

 

Aldo Bianchini

La nota giornalista d'inchiesta Roberta Rei (inviata de Le Iene - Italia/1) ha firmato il servizio televisivo sulle Fonderie Pisano di Salerno

SALERNO – La telenovela infinita sulle fonderie Pisano continua, nonostante tutto, tra incertezze, accuse improbabili, nesso di casualità mai provato; continua perché  la magistratura riesce a superare se stessa con una ambiguità senza pari, e la politica insieme ai titolari delle fonderie ed al Comitato Salute e Vita non è da meno.

Dopo “FuoriRoma” (con la comunista radicale Concita De Gregorio) che aveva dipinto le Fonderie Pisano come “la fabbrica della morte”, ecco arrivare “Le Iene” (con la giovane disinformata Roberta Rei) che in apertura del servizio ha affermato che “queste sono le fonderie Pisano sono state costruite in un centro abitato”, dimostrando così di non conoscere i fatti e di fidarsi soltanto delle veline all’uopo predisposte.  Sicuramente la Rei non conosce la storia della “valle dell’Irno” gremita di industrie in funzione dell’acqua che, fin dagli inizi del ‘900, gli svizzeri di Federico Alberto Wenner seppero sfruttare per dare a tutto il comprensorio l’agibilità economica e sociale che non aveva mai avuto. Purtroppo la giornalista di Itali/1 non ha avuto l’accortezza di aggiornare il proprio archivio storico.

E con una giustizia sempre in agguato e pronta a sviare l’attenzione dalla propria incertezza e indecisione (sempre ondivaga) con qualche avviso di garanzia più a tutela della propria immagine che a “garanzia” della ricerca della verità. L’avviso rifilato al sindaco Napoli è la più plastica delle dimostrazioni di quanto sto affermando; come a dire che il sindaco prima è stato indotto a rimanere fermo visti i diversi pronunciamenti giudiziari e poi è stato indagato perché non ha chiuso le fonderie sovrastando l’indirizzo giudiziario; mentre ancora non è stato dimostrato alcun nesso di casualità tra le emissioni inquinanti e il cancro che avrebbe prodotto diversi morti. Roba da far venire le vertigini. Insomma una giustizia da cancellare e non soltanto da riformare con incomprensibili quesiti referendari. Probabilmente anche sulle fonderie è in atto una tempesta perfetta, un po’ come quella evocata da Carlo Nordio in un suo recente articolo: “E’ stata questa tempesta perfetta di invasività investigativa, di complicità giornalistica e di codardo calcolo politico a sconvolgere un già precario equilibrio di poteri”.

 

Ing. Ciro Pisano - a.d. Fonderie Pisano spa

Non sono da meno, però, i titolari delle fonderie che con il loro maggior esponente Ciro Pisano non hanno resistito al presenzialismo televisivo che ha prodotto più danni di quanto era possibile immaginare; la comunicazione non è da tutti, sicuramente non appartiene all’ing. Pisano; così come non appartiene all’ex dipendente Giovanni. Immagini e contenuti da “comiche finali” sia per Ciro che per Giovanni. Ed è meglio non aggiungere altro. Ma è giusto ricordare le figurelle abbastanza barbine di una politica locale che balbetta in continuazione affidando al soggetto di turno (prima con il presidente della Commissione Ambiente Arturo Iannelli e poi con l’intraducibile intervento del vice presidente della Regione Fulvio Bonavitacola) interventi contraddittori e senza un senso logico.

"Giovanni" l'ex dipendente delle Fonderie Pisano. Da ex è attendibile il suo racconto circa i materiali bruciati nei forni ?

E poi c’è lui, il personaggio principe di questa lunga telenovela, un personaggio che agisce in piena libertà e produce ricorsi su ricorsi (tanto non costano niente) con la speranza di vincere una battaglia già persa e di poter, così, risalire su quegli scranni politici dai quali era stato buttato giù, insieme al collega di giunta Pierangelo Cardalesi, dall’allora sindaco De Luca. E’ il presidente del comitato Salute e Vita Lorenzo Forte che da oltre dieci anni ha brandito il bastone del difensore civico con l’arroganza tipica di chi crede di poter incarnare da solo una battaglia senza esclusione di colpi e di chi è sicuro di avere per se un stampa come quella della De Gregorio e della Rei. Nessuno gli ha ancora spiegato che anche per lui c’è necessità di confrontarsi con tutti, soprattutto con chi non è portatore delle sue stesse idee. E senza ricorrere allo storico ex magistrato Nordio, il bravo Lorenzo Forte più semplicemente può fermarsi a rileggere con molta attenzione il condivisibile post della prof.ssa Elisabetta Barone del 19 maggio scorso, un post che parla di democrazia, quella forse sconosciuta al prode presidente di Salute e Vita.

Andremo avanti così per anni; c’è da sperare di no perché abbiamo tutti necessità di sapere se in quel centro urbano, sorto intorno alle già esistenti fonderie, l’inquinamento produce paura e morte.

 

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