L’anti-corruzione del Consiglio d’Europa ha mosso un’ accusa all’Italia sulle cosiddette “porte girevoli” per i magistrati,limitare il passaggio in politica e viceversa e per la lotta alla corruzione nella politica e in particolare nel Parlamento.

 

da Pietro Cusati

Dr. Pietro Cusati - giurista

Il rapporto  annuale dell‘anti-corruzione del Consiglio d’Europa lancia  pesanti accuse al  nostro Paese di aver fatto “progressi lenti sul fronte della prevenzione della corruzione tra i parlamentari“. La questione sulle cosiddette  “porte girevoli” per i magistrati non è la prima volta che l’Italia viene richiamata dagli organi europei. L’Anti-corruzione  del Consiglio d’Europa, Greco, è tornata a sollecitare le autorità italiane a prendere iniziative per affrontare la questione in tempi rapidi. La possibilità che i magistrati possano scendere in politica per poi, una volta giunti a fine mandato, rimettere la toga sulle spalle e riprendere regolarmente la loro professione è  ormai da tempo . Strasburgo ha bacchettata l’Italia anche per la lotta alla corruzione nella politica, e in particolare nel Parlamento. Il Presidente dell’organismo del Consiglio d’Europa  ha sottolineato che l’Italia dovrebbe “introdurre in entrambe le Camere un codice di condotta formalizzato“. Strasburgo ritiene di  “aumentare la trasparenza e la rendicontazione sulle attività di lobbying per garantire che i cittadini sappiano chi cerca d’influenzare le decisioni politiche in modo da ridurre il rischio di corruzione, i cittadini hanno il diritto di sapere chi influenza le decisioni politiche , l‘accesso a questo tipo d’informazione deve essere semplice e veloce“.Sulla cosiddetta questione delle ‘porte girevoli’ tra magistratura e politica Greco è tornato quindi a sollecitare le autorità italiane a prendere iniziative per affrontare una questione sollevata ripetutamente già da alcuni anni. Per quanto riguarda poi la lotta alla corruzione nella politica, e in particolare nel Parlamento, il presidente dell’organismo del Consiglio d’Europa, Marin Mrcela, ha sottolineato che l’Italia dovrebbe “introdurre in entrambe le Camere un codice di condotta formalizzato”.Negli ultimi tempi gli scandali messi in luce regolarmente dai media hanno messo alla prova, in alcuni casi duramente, la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni. I cittadini hanno il diritto di sapere chi influenza le decisioni politiche, l’accesso a questo tipo d’informazione deve essere semplice e veloce”. I governi devono adottare regole dettagliate per prevenire i rischi di corruzione. I governi europei dovrebbero aumentare la trasparenza e la responsabilità in materia di lobbying per assicurare che i cittadini sappiano quali sono gli attori che cercano di influenzare le decisioni politiche e in vista di ridurre così il rischio di pratiche di corruzione, dichiara l’organismo anticorruzione del Consiglio d’Europa,Greco,nel suo rapporto annuale. E’ essenziale rispettare appieno le norme di lotta contro la corruzione. Questo può essere fatto creando dei registri di lobbisti e indicando la formalità o l’informalità dei contatti, l’identità delle persone incontrate e gli argomenti trattati.Il Presidente del GRECO, Marin Mrčela, ha dichiarato: “Nell’ultimo periodo, la fiducia del pubblico è stata talvolta messa a dura prova, con scandali legati alla corruzione regolarmente riportati dai media. Il pubblico ha il diritto di sapere chi influenza le decisioni politiche. L’accesso a questo tipo di informazioni dovrebbe essere semplice e veloce. I governi dovrebbero adottare regole dettagliate per prevenire i rischi di corruzione”.Il rapporto esamina le misure prese nel 2021 negli Stati membri del GRECO per prevenire la corruzione nel quadro del suo 5° ciclo di valutazione, riguardante i governi centrali, comprese le alte funzioni esecutive, e le agenzie preposte all’applicazione della legge. Il rapporto esamina inoltre le misure prese nel quadro del 4° ciclo di valutazione del GRECO, relativamente a parlamentari, giudici e pubblici ministeri.

 

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