SPEZZANO ALBANESE (1): Cesare, il farmacista di Dio ?

 

Aldo Bianchini

Una veduta dall'alto di Lonate Pozzolo (VA)

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Il titolo “Spezzano Albanese: il farmacista di Dio ?” non deve sorprendere, innanzitutto perché non evoca alcun atteggiamento mafioso – camorristico o ndranghetista di colui il quale, in poche puntate, andrò a raccontare la storia.

Una storia che Cesare Gallo (farmacista) ha subito e sta subendo, tra violenze di tipo malavitoso e con istituzioni che invece di proteggerlo stanno facendo di tutto per affossarlo, fino alla fine, per il momento soltanto economico-professionale e con il gravissimo rischio di ripercussioni anche di natura fisica.

Nato nel 1965 a Bari e residente a Spezzano Albanese il farmacista Cesare Gallo, meglio sarebbe dire ex farmacista, è la trasposizione più plastica di come la prevaricazione della criminalità e l’inerzia delle istituzioni può ridurre un uomo, ancorchè valido professionista, sul lastrico economico scaraventandolo nella più angosciante disperazione.

La storia di Andrea è forse identica a tante altre storie, ma è particolarmente inquietante e per questo vale la pena di raccontarla e per farlo ci vorranno alcune puntate.

Quello che andrò a raccontare fa parte, ovviamente, di un corposo faldone cartaceo in possesso della Procura delle Repubblica di Salerno alla quale si è rivolto “Cesare il farmacista di Dio” (questa affermazione si utilizza spesso per magnificare gli elementi di spicco della malavita e che, nel nostro caso, è stata utilizzata per meglio far risaltare gli abusi subiti)  per evidenziare numerose storture procedurali e torti subiti con un richiamo a probabili possibili responsabilità degli inquirenti di Castrovillari; per competenze il fascicolo è stato assegnato a Salerno.

L’oggetto del desiderio perverso, che in breve tempo si è trasformato nell’obbiettivo da conquistare a tutti i costi, è stato l’avviata farmacia in Lonate Pozzolo (VA) denominata “Antica farmacia in Lonate Pozzolo del dr. Guido Trotti”; acquistata dal nostro Cesare, in società con altri, al prezzo di circa 2.800.000,00 € (duemilioniottocentomilaeuro) con garanzia fideiussoria da parte del fratello Andrea e dei genitori Aldo Gallo e Annita Montore.

Quello che sembrava un ottimo acquisto in società con altri, fatto al nord e nel varesotto e quindi in una zona quasi bianca e presumibilmente indenne da fenomeni camorristici, si rivelò presto pieno di insidie, forse programmate da tempo, create da chi poi voleva impadronirsi di quel punto nevralgico per la sanità locale; incominciarono le difficoltà artatamente create e di conseguenza il ricorso all’usura fu quasi inevitabile.

Fin o a che sull’antica farmacia di Lonate Pozzolo si allungò l’ombra del fallimento, e da lì non si son o più contate le angherie, le aggressioni economico-finanziarie subite dal Gallo; al punto di arrivare, dopo innumerevoli ed inenarrabili perizie, a denunciare al Tribunale di Castrovillari tutti quelli che, sempre secondo il Gallo, avevano portato al fallimento della società che aveva acquistato la storica farmacia in Lonate Pozzolo.

A quel punto nel disastro subentra Andrea Gallo (fratello di Cesare) che, però, suo malgrado finisce nelle mani del capo di una banda di truffatori e, con la speranza di salvare quanto più salvabili i beni sottoponibili a possibili ed eventuali pignoramenti giudiziari, si affida ciecamente a lui che, nella vicenda, è affiancato da due noti imprenditore della zona.

(fine prima parte)

 

 

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