Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Mauro Palma : ‘’Vanno ridotte le pene a quelle strettamente necessarie , in sintonia con quanto prescrive la Costituzione’’.

 

 

da Pietro Cusati

Roma ,21 giugno 2022. Il sovraffollamento, insieme ad una grave carenza di strutture, risorse e personale, rappresenta uno dei principali ostacoli alla salvaguardia di diritti fondamentali della persona. «La pena carceraria deve essere ridotta al minimo, vanno ridotti i reati e vanno ridotte le pene a quelle strettamente necessarie. La marginalità sociale va ricollocata nel mondo del welfare . È con strumenti sociali, e non penali, che va affrontata».Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Mauro Palma si  occupa di  tutti gli ambiti di esercizio della difficile funzione di privare una persona della sua libertà e al contempo tutelarne i diritti. Ieri ha presentato la Relazione annuale al Parlamento,  dei 53.793 detenuti ,per una capienza pari a circa 47.000 posti effettivi disponibili, presenti nelle carceri italiane e dei 38.897 che stanno scontando una sentenza definitiva, «sono addirittura 1.319 coloro che sono in carcere per esecuzione di una sentenza di condanna a meno di un anno e altri 2.473 per una condanna da uno a due anni. In tutto il 7% del totale». Per il Garante è importante  riscontrare che la esecuzione in carcere, pur in un ordinamento quale il nostro che prevede forme alternative per le pene brevi e medie, è sintomo di una minorità sociale che si riflette anche nell’assenza di strumenti di comprensione di tali possibilità, di un sostegno legale effettivo, di una rete di supporto». Il Garante ha richiamato anche l’attenzione sui suicidi in carcere , 29  nel solo 2022, a cui si aggiungono 17 decessi per cause da accertare , e sulle violenze avvenute a  Santa Maria Capua Vetere, che richiedono secondo Palma «capacità di accertamento rapido e rapida individuazione di responsabilità anche a tutela delle persone su cui pende una incriminazione così grave quale di tortura o quella altrettanto grave di favoreggiamento nei confronti di coloro che di tale reato sono imputati».Il Garante ha criticato il testo licenziato dalla Camera dei deputati sull’ergastolo ostativo, con le indicazioni date dalla Corte costituzionale e introduce disposizioni peggiorative rispetto alla disciplina su cui è intervenuta la Consulta. L’ergastolo ostativo, il carcere anche per pene molto brevi, la malattia psichica: sono i tre “punti di crisi” su cui il Parlamento deve  intervenire in questo scorcio di legislatura. Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale  è un’Autorità di garanzia indipendente a cui la Legge attribuisce il compito di vigilare sul rispetto dei diritti delle persone private della libertà .E’ costituito in Collegio, composto dal Presidente e da due Componenti, scelti tra persone non dipendenti delle pubbliche amministrazioni e nominati, previa delibera del Consiglio dei Ministri, con decreto del Presidente della Repubblica, sentite le competenti commissioni parlamentari. Al centro dell’attività  sono le visite ai luoghi di privazione della libertà, visite che si fondano su tre poteri che il Legislatore ha assegnato all’Autorità:  l’accesso ai luoghi senza autorizzazione,  l’accesso a colloqui riservati con le persone, l’accesso a tutta la documentazione. Scopo delle visite è individuare eventuali criticità e, in un rapporto di collaborazione con le Autorità responsabili, trovare modalità per risolverle e innalzare sempre più il livello di tutela delle persone private della libertà nel nostro Paese. Il Garante nazionale presenta una relazione annuale al Parlamento. Deve inoltre fornire un parere obbligatorio non vincolante su tutti gli atti legislativi in discussione in materia di privazione della libertà.

 

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