U.S.A.: quando l’informazione è troppo di “sinistra occidentale”

 

Aldo Bianchini

La composizione della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America

SALERNO – Negli ultimi giorni la Corte Suprema degli Stati Uniti ha partorito due decisioni descritte troppo velocemente come antistoriche e sempre troppo velocemente addebitate all’ex presidente Donald Trump a causa dei tre giudici (su 9) nominati nel corso della sua presidenza. Addirittura, secondo alcuni saccenti osservatori, le recenti decisioni avrebbero diviso l’America in blu e rossa (la prima progressista tollerante e di sinistra dislocata sulle due coste, e la seconda conservatrice repubblicana ed evangelica-intollerante).

Come a dire che l’America blu è quella delle grandi metropoli in uno stato di avanzata occidentalizzazione sinistrorsa, e l’America rossa ancora legata a concetti arcaici della vita associativa e più disponibile ad una antistorica connotazione dei colori e delle razze.

Attribuire tutto questo, o meglio cercare di attribuire con uno sbarramento mediatico sopra le righe, alla voglia di Trump di continuare a mantenere l’America sotto scacco mi sembra decisamente esagerato. Anche perché nella Corte Suprema ci sono, si, tre giudici nominati da Trump, ma ce ne sono altri tre nominati da Bush, due da Obama e uno da Clinton che costituiscono la maggioranza e che fino ad oggi nelle decisioni non hanno fatto distinzione tra destra e sinistra.

Il quadro dell'America rossa e blu

Ma si sa, Trump è inviso ai poteri forti dell’America, tutti tendenti a sinistra, che continuano la loro battaglia anche se l’intero territorio statunitense è invaso da milioni di magliette anti Biden.

Insomma è il solito discorso tra sinistra e destra che viene dal profondo della storia e continuerà fino alla fine dei tempi.

Sicuramente le due ultime decisioni (liberalizzazione totale per l’acquisto delle armi e la proibizione dell’aborto) lasciano tutti perplessi, e non solo i sinistrorsi per moda, bisogna dire che l’America non è quella descritta dall’informazione planetaria che spesso cita la cosiddetta “pancia” dell’America, senza conoscerla fino in fondo.

La pancia dell’America rappresenta la stragrande maggioranza del popolo degli States che vive poco nelle grandi metropoli e negli alberghi di lusso (stracolmi di corrispondenti da tutto il mondo) e vive, invece, molto tutto il resto del territorio che è un’America molto diversa e molto distante da quella che la “informazione troppo orientata verso la sinistra occidentale” ci propone ogni giorno come modello unico della vita degli americani.

Due giorni tristi per la Corte Suprema e per il Paese. È a rischio la salute delle donne, e le armi sono fuori controllo” ha detto candidamente Joe Biden spiato alle spalle da quell’arpia di Nancy Pelosi (che è più un guaio che una garanzia per l’America); non poteva dire altro per non inasprire gli animi degli americani che non consentono a nessuno di toccare l’intangibile diritto ad armarsi (proveniente addirittura dalla guerra civile), e cercano di rivedere alcuni concetti come l’aborto alla luce di un riformismo di maniera che, comunque, appare antistorico. Senza aggiungere altro e, soprattutto, senza banalizzare la questione con la solita solfa delle “donne in pericolo” come se la donna non fosse capace di scegliere i modi e i comportamenti; un paradosso in cui è caduto lo stesso povero cristo di Biden.

La pancia dell’America è un’altra cosa; è il cuore, non la pancia, degli americani che credono tantissimo in loro stessi e sperano di dominare presto il mondo evidenziando il loro altrettanto intoccabile nazionalismo con le bandiere sui pennoni davanti ogni casa (neppure in Russia esiste un fenomeno del genere) come espressione massima del loro rapporto di potere con il esto del mondo.

La frase di Emma Bonino

Mi è piaciuto molto, anche se non lo condivido in tutto, il commento della storica e radicale Emma Bonino che dimostrando di avere una visione a 360°, pur partendo da posizioni estremiste, ha dichiarato: “… Almeno nel campo dei diritti, è una grande delusione per me questa America che io sono spesso stata abituata a considerare all’avanguardia su certe battaglie. Evidentemente non è più l’America che ho in mente io. Il diritto all’aborto negli Stati Uniti non è in Costituzione ma è stato sancito da una storica sentenza 50 anni fa … I giudici che si sono espressi contro l’aborto sono stati nominati da Trump (e qui cade anche lei nel qualunquismo !!) … Questa comunque è una sentenza figlia di varie ideologie: alcune religiose, altre identitarie, altre di tipo culturale. Un mix di visioni oscurantiste e reazionarie che tolgono alle donne la libertà di scelta … In Europa, penso alla Polonia ma anche all’Ungheria, questo tipo di impostazione purtroppo è già diffusa. Ma anche in Italia da tempo riscontro un rigurgito di posizioni contrarie ai diritti e alle libertà. Si pensi alla portata oscurantista della legge Pillon che, per fortuna, è stata stoppata …”

 

 

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