RIEQUILIBRIO – ABUSO DELLA CREDULITA’ POPOLARE: PERCHE’ DEBBONO PAGARE I CITTADINI?

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

SALERNO – Si è letto, nei giorni scorsi, che saranno venduti tutti i beni del Patrimonio, tranne il Palazzo del Comune e l’Arechi (fonte: la Città). In sostanza, si apriranno ‘i saldi’ per cedere ‘le frattaglie’ agli speculatori che già hanno acquisito il cuore della ‘ricchezza della Comunità’. E’ molto grave. Ma, se questo accade, vuol dire che lo squilibrio nei conti è ancora più grave. Fino a pochi giorni fa, tutto era ‘a posto’. Adesso, ‘stiamo con l’acqua alla gola’, Com’è possibile?

Dopo l’approvazione del Consuntivo 2020, il peggior Bilancio mai approvato, furono sollevate critiche per almeno cinque anomalie contabili presenti in un documento chiuso ‘frettolosamente’ dopo le sollecitazioni della Prefettura per il rispetto dei termini di legge. In particolare, l’errata quantificazione dei Residui Passivi, applicati per € 203.739.977,53 (un saldo neppure presente nei dati contabili, salvo errore) in luogo di € 342.531.268,27 riportati nella tabella a pag. 35 della Relazione (fonte: Bilancio), aveva consentito di chiudere con un Disavanzo di Amministrazione ‘solo’ di € -201.893.510,41 invece di € -340.684.801,15. Per sanare la situazione, dopo l’approvazione in Giunta, e prima della delibera in Consiglio, il valore della tabella venne adeguato al minore importo senza però tener conto dei movimenti contabili che, di fatto, confermavano il dato sostituito. Nulla si è saputo, ad oggi, dalla Corte dei Conti. Chissà, può essere che decida di intervenire per ottenere un doveroso chiarimento. In ogni caso, quel bilancio resta privo di certezza, realtà e verità, salvo errore. Con queste premesse, in quei giorni, la prof.ssa Eva Avossa, Assessora, già vice-sindaca, e deputata, dichiarò: “il Bilancio è in ordine e consentirà alla Città di portare avanti i tanti progetti in cantiere ed assicurare servizi di eccellenza ai cittadini nei prossimi anni” (fonte: Irno24). E, poi: “Le tre civette sul comò si sono ricordate che esiste Salerno. Mentre noi lavoriamo per il bene della nostra Collettività, c’è chi ancora parla senza conoscere le cose, mistificando la realtà” (fonte: 8pagine). Va bene. Però, nei mesi scorsi, proprio in forza del disavanzo dichiarato nel 2020, una ‘quarta civetta sul comò’, cioè il Governo, ha assegnato alla Città la palma di ‘prima in Italia’ per deficit pro-capite, a parte le Metropolitane, invitandola a ‘beneficiare’ del decreto Aiuti destinato agli Enti in pre-dissesto o dissesto (fonte: 24Ore). Eppure, quel Bilancio avrebbe dovuto assicurare servizi di eccellenza. Mistificare la realtà è un fatto grave, da parte di chiunque.

Il 31 Maggio scorso, è stato deliberato il Consuntivo 2021. In Consiglio, l’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, ha dichiarato: “non siamo né in dissesto né in pre-dissesto e non siamo costretti ad aderire a questo decreto ma sarà una scelta meditata che farà l’amministrazione se ci saranno elementi di convenienza” (fonte: laCittà). Alla fine, qualche convenienza ci sarà pure stata visto che, con voto unanime, la Giunta ha accettato di aderire con delibera n. 196 del 16/06 ultimo. In due settimane, è cambiato il mondo. Così, sarebbe almeno doveroso chiarire i motivi di convenienza di una decisione che apre scenari davvero inquietanti. A leggere bene, si può dire che l’aumento dell’addizionale Irpef e della tassa d’imbarco saranno i provvedimenti meno gravi. Infatti, oltre alle cessioni immobiliari, sono previsti: 1) la riduzione del 2% annuo delle spese per alcuni “Servizi istituzionali, generali e di gestione” destinati ai cittadini; 2) l’ aumento dei canoni, delle tariffe e delle quote di contribuzione almeno per asili-nido, refezione, trasporti, impianti sportivi; la riduzione dei consumi energetici; la ristrutturazione dei mutui; la gestione delle gare di appalto per contenere le spese; l’aumento dell’IMU per alcune categorie di immobili; la razionalizzazione delle partecipazioni; la riorganizzazione degli spazi occupati dagli uffici; 3) la riscossione coattiva dei Residui Attivi; 4) il riesame della struttura amministrativa per una significativa riduzione del personale, salvo per gli Uffici della Riscossione e per i fondi PNRR. E, altro ancora. La Tari? forse no, visto che è già ai massimi. In verità, sembra non manchi niente. Così come sembra che, aderendo al decreto, il Comune sia, di fatto, commissariato.

Tutto questo accade sulle teste dei cittadini che non hanno colpe, non avendo mai interferito con le decisioni degli Amministratori che hanno ‘amministrato’, dei Consiglieri che hanno ‘consigliato’, dei Dirigenti che hanno ‘diretto’. Una colpa ce l’hanno, però: si sono fidati! E, comunque: se ci sono responsabili e responsabilità, perché debbono essere loro a pagare? Di contro, chi ha gestito potrà godere dello scudo offerto dal decreto contro sanzioni amministrative (ineleggibilità per 10 anni) e pecuniarie (fino a 20 volte l’ultimo stipendio). Forse, sono questi gli elementi di convenienza? E’ proprio vero: danno e beffa viaggiano sempre insieme in questo mondo!

L’art. 661 del Codice Penale punisce il reato di ‘abuso della credulità popolare’. Recita: “chiunque, pubblicamente, cerca con qualsiasi impostura…di abusare della credulità popolare è soggetto, se dal fatto può derivare un turbamento dell’ordine pubblico, alla sanzione da euro 5.000 a euro 15.000”. In sintesi, la norma punisce chi abusa della ‘buona fede’ ed è rivolta, in particolare, alle attività di cartomanti, fattucchiere, ciarlatani, che violano le regole “per inibire le normali istanze critiche del pubblico, approfittando della mancanza di cultura, della scarsa intelligenza, della soggezione o inclinazione superstiziosa” (fonte: Brocardi.it).

Il Bilancio è un argomento che esula dalle normali conoscenze ed assume, per molti cittadini, una dimensione esoterica. ‘Mistificare la verità’ dei numeri, sarebbe azione paragonabile a quella di un apprendista stregone che promuova l’efficacia dei suoi intrugli, contro le insidie della vita, con messaggi devianti e fuorvianti volti a ‘tradire la fiducia di chi ha fiducia’. E, allora: sono di natura diversa le rassicurazioni di chi ha ‘rassicurato’ i cittadini? E, perché, coloro che sapevano, non hanno assunto per tempo le decisioni più giuste per evitare il danno e la perdita della ‘ricchezza comune’ a favore di chi, nell’ombra, aspettava che si compisse il destino?

In dottrina, c’è chi sostiene che l’art. 661 sia applicabile anche ai politici (fonte: Basile, IPSOA). Chissà. Certo, in presenza di un forte e diffuso timore per le conseguenze sociali del dissesto, i cittadini avrebbero tutto il diritto di attivare un’azione lasciando al Giudice il compito di giudicare le responsabilità per dichiarazioni rese da persone esperte e informate sui fatti, laddove riconosciute non veritiere, devianti e fuorvianti. Magari, potrebbe esserci almeno un’offerta di scuse. A volte, le presentano pure gli apprendisti stregoni, quando hanno dignità.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 02/07/2022

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *