Elezioni brasiliane, terza via o ritorno di fiamma.

 

da Antonio Cortese (docente)

Il malcontento generale contro la dittatura o la malagestio di Bolsonaro  potrà essere sostituito da una “Terza via” come predicava Rutelli in Italia prima di Renzi, o dal ritorno di Temer. La terçera via come pensiero politico risolutivo di radice socialdemocratica é della senatrice Simone Tebet, mentre l’ex presidente successore di Lula potrebbe gareggiare se liberatosi dagli scandali e dagli impeachment che fecero chiudere le farmacie popolari, e per aver aperto l’Amazzonia alle compagnie di estrazione e al nucleare. Lula, Tebet e Temer non hanno avuto contestazioni di piazza come per Bolsonaro che é accusato di fascismo in salsa carioca in un paese che certi rigori, specie ora che lì è inverno, non conosce.  La speranza del nuovo sarebbe quindi nella giovane senatrice in un grande paese che non solo é ricco di risorse come ben noto, ma pieno di opportunità per investitori da ogni dove, quando dall’Italia, dall’edilizia ai motori e alla moda, le metropoli brasiliane si sono emancipate in un crescendo continuo fino ad importare anche la piccola imprenditoria turistica nel nord del paese, che ad oggi é uno degli ultimi far west dell’economia globale a parità di benessere e stili di vita; un eldorado per le nuove classi di giovani imprenditori perché quella dei politici, sia in Italia che in Brasile sembra davvero scarseggiare, a parte gli evergreen rutelliani e della Tebet, appunto, a capo del Movimento democratico brasiliano,un partito che dagli osservatori esterni viene definito conservatore ma lo sanno tutti oramai che si tratta di conservare semplici diritti e doveri, senza abusi e prevaricazioni istituzionali; perché poi il Brasile é pieno di fantasia per tutti  tenendo ben presente che sulla bandiera c’è scritto “Ordem Y Progreso”.

 

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