MONTE SAN GIACOMO: il borgo 53° in Italia e 1° in Campania

 

La redazione

SALERNO – Riceviamo da Vincenzo Nicodemo di Monte San Giacomo un suo preciso e succinto approfondimento, sulle attrattive turistiche del suo paese “Monte San Giacomo”,  che volentieri pubblichiamo anche per dissipare i dubbi che un anonimo collega giornalista va spargendo in  giro circa una nostra disponibilità totale a pubblicare tutto.

Certamente pubblichiamo tutto, anche senza ricevere in cambio di prebende – pizze o birre, se per tutto si intendono quelle cose di interesse generale con rilievi economico-imprenditoriali-ambientali che attengono ad intere aree geografiche e rispettive popolazioni, soprattutto quelle interne.

Nicodemo ci spiega cosa è Monte San Giacomo:

“Il comune di Monte San Giacomo è situato alle pendici del monte Cervati, nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Si estende su una superficie di 51,45 kmq, è posto ad un’altitudine di 668 metri sul livello del mare (min. 473/max. 1.725) e conta 1.554 abitanti (2017). La fondazione del comune risale al periodo della dominazione Normanna, ma sul territorio sono state trovate tracce della presenza dell’uomo in siti preistorici risalenti al Paleolitico medio, ben 40.000 anni fa. Nel Medioevo fu uno dei quattro casali della fiorente Dianum (Teggiano). Lo sviluppo del paese, con il suo centro storico, si è avuto in particolare dal XVI secolo, con la costruzione della fontana nei pressi della Chiesa madre dedicata a San Giacomo. Quest’ultima ricostruita nel XX secolo sul modello di quella preesistente del XVI, raccoglie il piccolo patrimonio artistico del paese, un crocifisso ligneo del XVII secolo, una scultura policroma di San Giacomo, un dipinto tardomanieristico raffigurante “l’Adorazione dei pastori” e una statua di Madonna con bambino. Importante ricordare che nel 1582, l’Università di San Giacomo chiese al Signore Merualdo Grimaldi Marchese di Teggiano, che diede il suo placet, di concedere “titolo di Castello e non di Casale”. Inoltre l’altra richiesta, pure concessa, a questa Università “di fare amministrare la giustizia delle cause Civili e Criminali … nel Palazzo della Torre”. Infatti il barone risiedeva nella Torre, al centro del paese, dove si amministrava la giustizia, L’espansione successiva permise la costruzione di edifici nobiliari, di illustri famiglie. Tra questi edifici si evidenzia Palazzo Marone, ora di proprietà comunale, che ospita al suo interno una ricca biblioteca comunale e varie sale espositive museali dei materiali rinvenuti dagli scavi archeologici delle grotte di Veralacara e Vallicelli”.

 

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