PSI: ora servono fatti … non chiacchiere e comunicati al vento

 

Aldo Bianchini

Filomeno Di Popolo - consigliere comunale socialista

SALERNO – Così come avevo apprezzato l’intervento del consigliere comunale Filomeno Di Popolo in merito alla ferma presa di posizione contro l’aumento delle tariffe per le mense scolastiche, ed allo stesso modo avevo giudicato molto positivo il documento politico sull’adesione al “decreto aiuti” sottoscritto da tutto il gotha socialista ovvero dai consiglieri comunali Filomeno Di Popolo – Rino Avella e Antonia Willburger con la firma anche di Luigi Di Martino (coordinatore PSI Salerno), non posso dire altrettanto per la nota stampa diffusa dal Di Martino sulla vicenda dell’improbabile “impeachment” contro l’assessore Natella. Ma questo lo vedremo più avanti.

Quel documento politico, credo il primo della nuova storia socialista, mi è particolarmente piaciuto perché in esso c’è proprio l’essenza socialista quando si afferma che:

  • La serietà e la lealtà dei socialisti impone di votare la proposta deliberativa ma chiede anche, proprio a salvaguardia di quel bene pubblico poco tutelato negli anni, non solo una costante opera di monitoraggio di come saranno destinate le risorse dei bilanci futuri ma anche una costante azione di recupero dell’evasione e di eliminazione degli sprechi. Riteniamo necessario, anche per evitare il ripetersi di errori fatti nel passato, verificare l’opportunità di programmare azioni da parte degli organi preposti al fine di segnalare eventuali forme di accortezze a tutela del bilancio attuale e dei bilanci pregressi e futuri. I Socialisti, infine, invitano tutte le forze politiche ad unirsi nella battaglia per un giusto federalismo fiscale, che oggi penalizza Salerno. Riteniamo profondo ingiusto, infatti, che i trasferimenti statali per gli alunni abbiano finanche una differenza di oltre il 20% fra la città di Salerno e le altre città Italiane.

Un documento politico importante perché inerente un passaggio decisivo per l’approvazione del bilancio di previsione del Comune di Salerno che riguarda l’intera comunità salernitana con cui, alla fine, tutti dovranno prima o poi fare i conti.

I quadri dirigenti provinciali del PSI

Ma queste, ovviamente, sono parole; bisogna far seguire i fatti che sicuramente non possono partire dall’irridente risposta che il coordinatore cittadino del PSI, Luigi Di Martino, ha dato alla stampa in merito alla presunta inconsistenza dell’opposizione che aveva proposto una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Massimiliano Natella e che in pratica è decaduta per l’assenza dall’aula degli stessi ultimi proponenti (Celano, Ventura, Sarno, Naddeo e Pessolano) oltre a quelli che avevano già rinunciato nei giorni scorsi. A mio modo di vedere la politica (ma posso sbagliarmi) è giusto che gli avversari vadano sempre rispettati anche quando già sapendo che la mozione, soltanto in ragione di numeri, non passa fanno un passo indietro che non deve mi essere visto per una caduta di intenti. In effetti la mozione aveva soltanto lo scopo di mandare un messaggio trasversale alla maggioranza, e per essa anche si socialisti, che non si rende conto di quanta sia la rabbia montata in città.

Oltretutto il comunicato stampa di Di Martino contraddice, in sostanza, quanto di buono è stato espresso con il “documento politico” che parla, invece, di tutt’altro avvicinandosi molto al concetto socialista della politica. Più che opportuna, quindi, una regia complessiva del partito provinciale e cittadino prima della diffusione di qualsiasi comunicato stampa.

I socialisti, è bene che Di Martino lo ricordi, non irridono mai gli avversari; questa è una pratica cara ai rappresentanti del PD (molto bravi a sorridere quando l’avversario parla) ed a quei politici deve essere lasciata in eterna custodia, tanto produce solo danni sul piano dei consensi elettorali. Nella fattispecie, se ben sfruttato quel passaggio degli assenti potrebbe anche essere uno stimolo positivo per i socialisti a continuare nella battaglia di legalità appena intrapresa.

I socialisti, per storia – cultura e tradizione, hanno un altro approccio con la politica in genere e con le opposizioni in particolare; il comunicato di Di Martino non fa altro (almeno per me) che smantellare quanto di buono è giusto leggere nelle righe del documento politico che Egli stesso ha firmato.

Da quel documento bisogna partire, come ho scritto qualche tempo fa, per ritentare la scalata politico-elettorale onde ritornare ad essere il glorioso partito del 33%; ci vuole poco per crescere ma anche per scomparire. L’occasione per incominciare a farlo, mancano soltanto una cinquantina di giorni.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *