14 agosto 2018-14 agosto 2022 quarto anniversario della tragedia del crollo del ponte Morandi: Genova vuole giustizia, l’unica strada da percorrere e ricorda le 43 vittime, gli 11 feriti e i 566 sfollati .

 

da Pietro Cusati

Foto storica che ritrae Luigi Fiorillo (all'epoca di 37 anni), di Nocera Inferiore, che si trovava alla guida del camion della Basko; riuscì a fermare il mezzo ed a saltare dalla cabina per correre verso la salvezza con lievi ferite. Il camion fu recuperato qualche giorno dopo il crollo.

Il 14 agosto 2018, alle 11.36, cedette uno strallo, un boato ,era  crollata una parte del ponte Morandi a Genova portando con sé auto e camion con un salto di 45 metri d’altezza. Iniziano i lavori a giugno del 2019, il nuovo viadotto Genova San Giorgio è stato inaugurato il 3 agosto 2020 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il progetto di Renzo Piano è costato 450 milioni, tutti pagati da Aspi.14 agosto 2022, quarto anniversario del crollo , la tragedia  colpì 43 vittime e 11 feriti e 566 sfollati.  La rapida realizzazione del nuovo ponte San Giorgio è un esempio di  concretezza, un modello per tutta l’Italia. ” Basta: facciamo luce e apriamo le finestre su questo paese. La politica diventi veramente attività per la polis e per la nostra terra. In questi anni non abbiamo mai provato l’orgoglio e la percezione del cambiamento. Non c’è stato nessun tremore, nessuno sconvolgimento. La definitiva cessione di Aspi ha determinato una forte retribuzione ai responsabili di questa tragedia’’. Lo ha detto  Egle Possetti, portavoce del comitato Ricordo vittime di ponte Morandi, che riunisce i parenti dei 43 che persero la vita nel disastro. Possetti è intervenuta nel corso della cerimonia di commemorazione. ‘’Il nostro Stato , ha sottolineato  Possetti , ha molto da farsi perdonare. La firma dei contratti di concessione che non firmerebbe un bambino dell’asilo. Il nostro disegno di legge è perso nei meandri della crisi di governo. Speriamo che il prossimo parlamento se ne faccia carico”. Possetti, che nel disastro perse la sorella, il cognato e due nipotini, ha poi aggiunto : “Siamo disillusi, ma speriamo che qualcuno possa stupirci”. Il processo  iniziato da poco  vede imputate 59 persone,tra ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea, società che si occupava di manutenzioni e ispezioni, attuali ed ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato e 600 parti civili. I reati contestati sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per i pubblici ministeri molti degli imputati sapevano che il ponte sarebbe potuto crollare ma non fecero nulla per impedirlo. Secondo i legali della difesa, il ponte sarebbe collassato a causa di un difetto costruttivo. Presente per la prima volta alla cerimonia in ricordo delle 43 vittime del crollo di ponte Morandi, anche Gianluca Ardini, sopravvissuto al disastro del 14 agosto 2018. ‘’Un dramma che segna la vita della Repubblica e per il quale la magistratura sta doverosamente accertando le responsabilità. Rinnovo anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, la più intensa solidarietà della nostra comunità nazionale”. Lo ha detto in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.‘’Il dolore per questa terribile ricorrenza si associa a una convinzione: lo Stato deve fare tutto il possibile perché tragedie simili non avvengano mai più“. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio inviato al sindaco Marco Bucci ,dobbiamo garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture, tutelare la vita dei cittadini. Ne va della credibilità dell’Italia e delle istituzioni”. “Onorare la memoria significa anche avere procedimenti giudiziari efficaci e celeri che accertino le responsabilità del disastro”. Un riferimento al processo da parte dell’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, nel suo intervento alla commemorazione delle vittime del crollo di ponte Morandi. “Il tempo non cancellerà il dolore. Il tempo che passa non cancellerà i danni subitì dalla città, il Tempo che passa ci dice di fare memoria e giustizia. Non si può circoscrivere quanto accaduto il 14 agosto 2018 nelle pagine di un libro di storia, il tempo che passa non potrà servire per cancellare il dolore di chi ha perso i propri cari o di chi ha perso la casa o il lavoro”. “Oggi siamo qui insieme per ricordarci che la vita e la solidarietà sono più forti della morte, della precarietà e dell’egoismo, per affermare che la giustizia e la solidarietà sono l’unica strada da percorrere”.

 

 

 

 

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