Elezioni 2022: chi ha voluto e creato l’epopea deluchiana ?

 

Aldo Bianchini

Vincenzo Giordano, sindaco di Salerno per circa sette anni tra l87 e il 93 - è morto nell'aprile 2009

SALERNO – A commento “riservato” del mio ultimo articolo, politico-storico-giudiziario, titolato “Elezioni 2022: Alfonso e Federico … travolti da un insolito ma noto e comune destino nell’azzurro mare d’agosto ?”, pubblicato su questo stesso giornale il 1° settembre scorso un mio caro amico ben addentro alle stanze dei bottoni fin dall’immediato dopo tangentopoli, ha scritto: “…  applausi per  chi, come si diceva una volta, conosce la storia e la geografia. Resta il fatto che ogni azione non corretta resta inaccettabile e da condannare anche se chi la subisce ha sbagliato lui o eredita errori di altri insieme ai vantaggi. Un abbraccio Aldo.

Anche perché  in  calce a quell’ultimo articolo ho scritto: ““Quando e da chi è stato creato il De Luca assopigliatutto ?”; per saperlo bisogna conoscere “la storia e la geografia”, come dice il mio amico, ed a volte, mano a mano che passano gli anni da quel lontano 1992/1993, mi sembra di essere rimasto l’unico testimone di quelle vicende, colorite di asprezza giudiziaria senza precedenti. Non è sicuramente così, non sono l’unico a ricordare e tutti quelli che come me ricordano quei fatti o fanno finta di non ricordare la storia e la geografia o semplicemente sono diventati più spocchiosi di quanto lo erano all’epoca in questione, quando vuoi o non vuoi molti di loro erano nelle varie stanze dei bottoni.

E quindi tutti loro, oggi, possono blaterare o continuare a raccontare, ma non potranno mai riscrivere la storia e la geografia di quegli accadimenti, perché in un modo o nell’altro erano tutti coinvolti a vario titolo:

  • Dai medici e dagli infermieri (solo per citare alcune categorie) che facevano la processione tra Via Manzo e Villa Santa Cecilia ovvero per la Casa Bianca; ai piedi di Conte e Del Mese che governavano la sanità provinciale, il primo a Salerno con la cardiochirurgia (quanti socialisti entrarono al seguito di Giuseppe Di Benedetto ?), e il secondo totalmente a Battipaglia e parzialmente a Salerno (una schiera infinita !!);
  • Ma, come loro, anche gli stessi protagonisti assoluti, Conte e Del Mese potranno esprimere il loro pensiero ma non potranno mai credere di poter riscrivere la storia  perchè non saranno mai indipendenti a tal punto da scrivere la storia e la geografia;
  • Dai personaggi politici locali alle mezze tacche a tutto un mondo variegato – servile e traditore, che in quei contesti si infilava e per quei contesti era disposto a guerre senza quartiere e senza esclusione di colpi; la stessa medesima cosa è accaduta e accade con De Luca.

Qualche verità avrebbe potuto svelarla il compianto Vincenzo Giordano, ma dal 2009 è passato a miglior vita portando con se molti segreti che prima (e le occasioni non sono mancate) non ha avuto la forza o la volontà di denunciare, peccando anch’egli che rimane, comunque, un galantuomo rispetto a tutto il resto della vicenda.

Vincenzo De Luca, cinque volte sindaco di Salerno, parlamentare della Repubblica, oggi è al secondo mandato di governatore della Regione Campania

Aspetto con ansia il libro di Carmelo Conte sulle presunte malefatte di Vincenzo De Luca e del “deluchismo” che sembra essere stato scoperto dall’ex ministro solo in tempi recenti, quando per decenni lo ha subito ed anche accompagnato senza battere ciglio. Dal mio unico leader politico socialista mi sarei aspettato ben altro atteggiamento in tutti questi anni; e conoscendolo sono sicuro che non si è lasciato prendere dalle numerosissime espressioni di consenso, così come non si è lasciato travolgere dal post del “dissidente” Angelo Gallotta (“C’è come De Luca che lascia la sua eredità politica ai figli e chi come Carmelo Conte la lascia a figli e nipoti”); Carmelo, fine e gelido politico, sa bene che quei consensi sono soltanto meschini falsi tentativi di adulatori che farebbero meglio a stare zitti.

E veniamo alla prima parte di risposta alla domanda di chi è stato a creare l’epopea deluchiana; eccoli i nomi e cognomi: Carmelo Conte e Paolo Del Mese che, sicuramente poco interessati alla fine di Giordano, cercarono di sottoscrivere il “cartello di Santa Cecilia” in casa Conte.

Un patto, delle “idi di marzo 1993”, che avrebbe portato Giordano alle dimissioni e De Luca alla poltrona di sindaco sperando che la tempesta giudiziaria si fermasse senza arrestare Giordano; l’incontro tra i due sarebbe avvenuto alla presenza di Antonio Bottiglieri (da tempo ha ammesso di esserci stato senza svelare il contenuto), Vincenzo De Luca e Vincenzo Giordano (povera vittima sacrificale).

Non andò proprio così; e la sera del 22 maggio 1993 nacque ufficialmente “il deluchismo”.

Continua.

 

 

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