La nuova Presidente Prof.ssa Silvana Sciarra, 74 anni,originaria di Trani, giuslavorista, alla guida della Corte Costituzionale.

 

da Pietro Cusati

(giurista-giornalista)

Prof.ssa Silvana Sciarra - neo presidente Corte Costituzionale

La Prof.ssa Silvana Sciarra succede al Prof. Giuliano Amato di cui è stata vicepresidente ed è la prima donna eletta dal Parlamento come Giudice Costituzionale, torna una donna alla guida della Consulta a tre anni di distanza dall’esperienza di Marta Cartabia. La nuova presidente è la giuslavorista Silvana Sciarra, 74 anni, originaria di Trani. Nel 2014 fu il Parlamento a eleggerla giudice costituzionale. Con 8 voti favorevoli su 15, la Prof.ssa Silvana Sciarra, giuslavorista, è stata eletta nuova Presidente della Consulta. E’ la prima donna eletta dal Parlamento come giudice costituzionale. Manterrà questo incarico fino all’11 novembre 2023, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Come primo atto da presidente della Consulta la Prof.ssa  Silvana Sciarra ha confermato i due vicepresidenti Daria De Pretis e Nicolò Zanon. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bari, ha fatto ricerca e ha lavorato in molte università estere. Negli Stati Uniti è stata alla Harvard Law School, Università della California a Los Angeles e Columbia Law School. Nel Regno Unito ha lavorato invece in UCL, Cambridge e Warwick. Poi è stata in Svezia dove ha insegnato alla università di Stoccolma e in quella di Lund. Ha ricevuto il dottorato in giurisprudenza honoris causa dall’Università di Stoccolma nel 2006 e nel 2012 dall’Università di Hasselt. Ha insegnato anche presso la Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell’Università di Siena. Dal 1994 al 2003 ha ricoperto la cattedra di Diritto del Lavoro e Diritto Sociale Europeo presso l’Istituto Universitario Europeo. Nel biennio 1995-1996 è stata direttore del Dipartimento di Diritto e nel 2002-2003 ha coordinato il programma di Gender Studies.È stata co-direttrice della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali. Insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, è stata anche designata dal Consiglio dell’Unione Europea membro del comitato che fornisce un parere sui candidati all’esercizio delle funzioni di giudice della Corte di giustizia e del Tribunale e di avvocato generale della corte di giustizia europea. Dal 2014 è giudice della Corte costituzionale e vicepresidente dal 29 gennaio 2022. Il 20 settembre 2022 viene eletta Presidente della Consulta. “Ho il privilegio di avere i capelli bianchi. La Corte ha voluto forse premiare questo criterio dell’anzianità. Intendo rafforzare la collegialità”. Ha detto dopo essere stata eletta Presidente della Consulta.. Lei è una donna molto riservata ed è la prima, nella storia italiana, ad essere eletta giudice costituzionale dal Parlamento. Nella sua carriera ha già redatto 159 decisioni ,è la seconda donna a presiedere la Consulta dopo Marta Cartabia, ha iniziato il suo mandato nel novembre 2014, lo concluderà l’11 novembre 2023 , dopo aver ricoperto il ruolo di professore ordinario di Diritto del Lavoro e Diritto sociale europeo presso l’università di Firenze e l’Istituto universitario europeo. “Ho fiducia nelle istituzioni, non posso non averla, non posso immaginare che se ci fosse una forte maggioranza non ci sarà attenzione al pluralismo. Il mio è un messaggio di fiducia e rispetto nelle istituzioni”, ha spiegato rispondendo a una domanda dei giornalisti nel corso della conferenza stampa dopo la sua elezione. “Resto ogni volta sempre più sconvolta da queste notizie”, ha aggiunto affrontando il tema dei femminicidi “su cui non si può non avere una sensibilità accentuata”. Le “risorse e i sistemi di tutela forse non sono abbastanza forti e le donne non abbastanza informate”. Il “dovere di tutelare il valore primario dell’ambiente” e il “compito di segnare i nostri doveri verso le nuove generazioni”.  Quanto ai giovani, “sono i nostri interlocutori principali  sono loro a cui dobbiamo porgere la Costituzione”. Nata a Trani nel 1948, Sciarra si è laureata in Giurisprudenza presso l’universita’ di Bari, discutendo una tesi con il professor Gino Giugni.  Alcune delle pronunce più significative sono pubblicate sul sito della Consulta, nella pagina della Presidente. In materia di previdenza e di lavoro, pubblico e privato, si ricordano la pronuncia che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del blocco pluriennale della perequazione automatica per le pensioni di più modesto importo (n. 70 del 2015); la sentenza che ha consentito la ripresa della contrattazione economica collettiva nel settore del lavoro pubblico, dopo il ‘blocco’ per risparmio di spesa (n. 178 del 2015); le decisioni che hanno inciso sui criteri di determinazione dell’indennità prevista per i licenziamenti illegittimi, al fine di garantire un adeguato ristoro del concreto pregiudizio subito dal lavoratore e un’adeguata dissuasione del datore di lavoro dal licenziare illegittimamente (n. 194 del 2018, n. 150 del 2020). Si ricordano anche le pronunce che, in un proficuo confronto con la Corte di giustizia dell’Unione europea, hanno valorizzato una prospettiva di integrazione degli strumenti di tutela dei diritti: riconoscimento ai cittadini di Stati terzi di prestazioni di sicurezza sociale per famiglie disagiate (n. 54 del 2022) e l’assegno per il nucleo familiare (n. 67 del 2022). In tema di diritti fondamentali, si segnala la pronuncia che sollecita il legislatore a tutelare i diritti dei figli in un nucleo familiare costituito da due madri (n. 32 del 2021).

 

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