Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara, Grande Alleanza per la scuola e per il Merito attraverso il dialogo.“La scuola oggi è una scuola classista.’’

da Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Prof. Giuseppe Valditara - ministro istruzione e merito

Serve prioritariamente una grande Alleanza per il Merito con studenti e insegnanti  e il rafforzamento della filiera tecnica e professionale, per il neo Ministro dell’Istruzione e del merito Prof. Giuseppe Valditara, Ordinario di istituzioni di diritto romano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di  Torino ,  laureato nella facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, con voti 110/110 e lode. Vincitore nel 1992 , con il libro “Studi sul magister populi”, del  Premio  internazionale per la storia delle  istituzioni politiche e giuridiche, messo in palio dal Presidente della Corte costituzionale. “La scuola oggi è una scuola classista. La dispersione è al 12,7 per cento, se aggiungiamo quella implicita (cioè di chi ha il diploma ma non le competenze minime), sale ad un preoccupante 20 per cento. Tutto questo dentro un divario di apprendimento tra i territori”. Primo incontro tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e i rappresentanti dei sindacati e delle parti sociali del mondo della scuola. Hanno partecipato all’incontro il Ministro, la segreteria tecnica del Ministero, il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci, il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, la segretaria generale Snals-Confsal Elvira Serafini, il coordinatore nazionale della Federazione Gilda Unams Rino Di Meglio, il presidente nazionale dell’Anief Marcello Pacifico. I partecipanti hanno concordato sul confronto come metodo primario per affrontare le sfide decisive che attendono la scuola italiana. Il Ministro Valditara ha proposto l’istituzione di un tavolo di confronto tra la segreteria tecnica del Ministero e le strutture tecniche sindacali, dove si possano condividere le questioni strategiche di interesse comune e individuare le prime proposte di soluzione. Un luogo di elaborazione operativa che si riunirà frequentemente. “Occorre una più incisiva personalizzazione dei piani di studio, anche con una articolazione della funzione docente, che consenta di coltivare le potenzialità di tutti, sostenendo chi è in difficoltà e alimentando le capacità dei più bravi. Bisogna garantire un orientamento che fornisca alle famiglie e agli studenti le informazioni per effettuare scelte consapevoli dalla scuola media. È inoltre fondamentale potenziare l’istruzione tecnico-professionale che va costruita in filiera con l’istruzione tecnica superiore”, “deve avere pari dignità dell’istruzione liceale”. “Come gli Its, le scuole devono poter utilizzare anche le migliori competenze professionali offerte dalle imprese. Vanno ridefiniti i profili professionali sulla base delle reali esigenze del territorio”. “È con questo spirito che propongo una grande alleanza per il merito alle famiglie, al sistema-scuola, alle parti sociali”.In occasione del  4 novembre,  Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Ministro ha scritto una lettera indirizzata agli studenti italiani per  condividere  il senso profondo della ricorrenza, si celebra  un percorso storico e simbolico che coinvolge le ragioni più profonde della nazione, il senso stesso del nostro essere comunità. Il 4 novembre 1918, anzitutto, entrava in vigore l’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti a Padova, l’atto che certificava la resa dell’Impero Austro-Ungarico all’Italia e, soprattutto, la fine di un massacro nel quale persero la propria vita oltre 600mila italiani, in gran parte giovani. La Grande Guerra fu una tragedia immane e nella celebrazione odierna bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista, a maggior ragione di fronte alla morte e alla distruzione che sono tornate a infestare il territorio europeo. Dobbiamo tuttavia onorare quei ragazzi, quegli italiani, che in nome di un ideale alto e nobile (l’unità di un popolo, la conclusione del Risorgimento), hanno sacrificato la propria vita. Il loro ricordo deve indurci ad apprezzare ancor più profondamente la Pace e la Libertà”.

 

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