SALERNO – GLI EQUILIBRI DICHIARATI, I BILANCI SQUILIBRATI E I CITTADINI DISSANGUATI

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – La narrazione ha avuto l’effetto di diffondere fiducia. I fatti stanno dimostrando che non c’è da stare sereni. Per anni, è stato detto che i Bilanci Comunali erano perfetti e con gli equilibri giusti. Nel Settembre del 2021, in sede di delibera del Consuntivo 2020 con il peggior risultato mai conseguito, la prof.ssa Eva Avossa, già vice-sindaca, affermò – testualmente – che: “il Bilancio è in ordine e consentirà alla Città di portare avanti i tanti progetti in cantiere ed assicurare servizi di eccellenza ai cittadini nei prossimi anni” (fonte: internet-8pagine). A fine Maggio 2022, l’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, in sede di delibera del Consuntivo 2021, dichiarò – testualmente – che: “non siamo né in dissesto né in pre-dissesto e non siamo costretti ad aderire a questo decreto (ndr: decreto Aiuti), ma sarà una scelta meditata…se ci saranno elementi di convenienza” (fonte: laCittà). Peccato che, solo due giorni dopo, aggiunse: “il ripiano del disavanzo, è la nostra principale preoccupazione” e che esso va “ripianato nel miglior modo possibile” (fonte: ilMattino).

In realtà, la nostra Città è stata al primo posto in Italia, tra quelle non metropolitane, per il Disavanzo di Amministrazione pro-capite di € 201milioni dell’anno 2020 (fonte: 24Ore) e deve ora recuperare quello del 2021, pari a € 169,9milioni, nel rispetto del contratto di adesione al decreto Aiuti sottoscritto con il Governo dopo l’approvazione nel Consiglio Comunale del 29/12 scorso. Il piano di rientro durerà fino al 2044, sarà sottoposto a verifiche semestrali e, in caso di esito negativo, potrà chiudersi con il dissesto e le azioni di responsabilità (fonte: Legge 234 art. 1 cc. 577-578). In sostanza, la Città può considerarsi Commissariata, ovvero tale appare, nei fatti, la sua condizione.

Per quanto concordato, l’Ente deve dimostrare di aver ‘messo da parte’, a fine 2022, € 7.615.387,45 con l’utilizzo delle maggiori Entrate decise in sede di Bilancio di Previsione e subito applicate. Nel calcolo, sono stati inseriti gli aumenti per mensa e trasporto scolastico, per passi carrabili, per impianti sportivi e per IMU, nonché la riduzione degli interessi passivi e maggiori entrate sui dividendi ‘futuri’ dalle partecipate. Questi sono i conti, salvo errore.

Ovviamene, non è dato sapere se l’aumento delle Entrate abbia consentito di raggiungere l’obiettivo. Come semplici cittadini, dobbiamo attendere l’approvazione del Consuntivo 2022. Tuttavia, ci sono delle cose che sarebbe giusto sapere già da ora.

A Fine Anno, ha destato stupore l’inoltro da parte dell’Ente di avvisi di accertamento TARI 2019 proprio qualche ora prima del cenone. Qualcuno le ha definite cartelle ‘pazze’ perché, tra le migliaia di comunicazioni, ci sarebbero duplicazioni e molte richieste per pagamenti già effettuati (fonte: laCittà). Il conseguente allarme ha spinto l’Amministrazione a riconoscere la presenza di errori, attribuiti alla fretta, e a dichiarare che avrebbe provveduto ad annullare ‘in autotutela’ gli avvisi a seguito di comunicazione scritta da parte dei cittadini interessati, anche se costretti, magari, a sostenere le spese di un professionista. Sui motivi dell’urgenza, è stato osservato che c’era tempo fino al 2024 per inoltrare gli avvisi e che, quindi, nulla poteva giustificare l’invio ‘frettoloso’, ‘non verificato’ e forse anche ‘inopportuno’, visto il periodo di festa (fonte: laCittà). Sembra, salvo errore, che una vicenda analoga abbia interessato anche altro accertamento. Così, considerati tempi e metodi, un dubbio pure viene sulla possibilità che gli avvisi siano stati emessi a fine anno per finalità di Bilancio.

Se, infatti, l’andamento delle Entrate 2022 fosse stato insoddisfacente, la registrazione contabile entro il 31/12 di maggiori crediti straordinari potrebbe aver consentito di accrescere l’Attivo e, detratto il Passivo, di migliorare il saldo netto definito ‘Risultato di Amministrazione’. E’ noto che, quanto più elevato è questo valore, tanto più alta è la sua capacità di assorbire gli accantonamenti per rischi e oneri disposti dalla Legge a tutela di una corretta gestione. E’ dalla sua altezza, quindi, che dipende l’Avanzo o il Disavanzo di Amministrazione, vero indicatore ‘politico’ della qualità della gestione.

Nulla può indurre a ritenere che questo sia avvenuto. E, questa ipotesi è fermamente respinta, anche se la dichiarata presenza di molteplici errori può davvero alimentare il sospetto che l’Ente abbia posto in essere scritture di ‘abbellimento’ del risultato. Così, sarebbe opportuno avere una prova del contrario perché, se questa ‘sistemazione’ del 2022 non dovesse generare gli incassi attesi, in base al punto 4 c) di pag. 4 del contratto Aiuti il Comune è obbligato ad aumentare ancor più l’addizionale Irpef (fonte: Legge 50 art. 43 c. 2). Cioè, pagherebbero tutti i cittadini sui quali, per il corrente 2023, si scaricherà una rata di rientro pari a più del doppio del 2022, cioè € 18.589.969,62, da ‘costruire’ con l’incremento Irpef, + € 1,7milioni, l’introduzione della tassa di imbarco di € 1,50 per viaggiatore, + € 750mila, l’ulteriore aumento della mensa e del trasporto scolastico, + € 215mila, e degli impianti sportivi, + € 200mila, oltre ad accertamenti ulteriori e all’importo di ben € 9.650.969,62 da alienazioni immobiliari. A fine 2024, dopo altri aumenti dell’imposizione, tra cui l’Irpef per + € 5milioni, ci vorranno complessivamente € 25.196.984,16. Sono cifre obbligate. Se dovessero mancare, si dovrà agire sull’Irpef. Ma, sottrarre alla Città, in tre anni, € 52milioni produrrà un disastro. Qualcuno lo ha capito?

Dopo l’esperienza vissuta con le dichiarazioni ufficiali sui Bilanci, si può ben sostenere che c’è ancora molto da fare in tema di trasparenza. Una domanda è spontanea: “perché chi gestisce ritiene di dover tacere sulla reale condizione finanziaria dell’Ente”? E, ancora: “rassicurare i cittadini, prima, e tartassarli, dopo, non si configura come un vero tradimento della loro fiducia”? Del resto, la condizione della Città dimostra ampiamente che la verità ‘vera’ è ben diversa da ogni altra ‘verità narrata’. Così, sarebbe davvero inaccettabile se, per evitare le responsabilità previste dalla Legge nell’ipotesi di mancato rispetto del rientro, fossero ‘abbelliti’ i risultati di Bilancio con il rischio di un ulteriore incremento del prelievo fiscale. Ipotesi negata, qui, sulla quale sarebbe comunque utile una precisazione da parte dei responsabili.

P.S.: la ricostruzione è avvenuta sulla base di notizie disponibili in rete. Si fa salvo ogni errore.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 04/02/2023

 

 

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