VALLO di DIANO (42): traforo della Maddalena … interviene Accetta

 

Aldo Bianchini

Uno scorcio dei Monti della Maddalena

VALLO di DIANO – Anche se sono passati soltanto pochi giorni dl precedente articolo dedicato al “Traforo della Maddalena”, in considerazione del fatto che il delicato argomento terrà banco politicamente nei prossimi anni, è necessario ritornare sull’argomento per sollecitare un dibattito sereno e produttivo che in questo momento sembra latitare.

Dunque il tavolo di concertazione è già allestito ed è pronto a ricevere, almeno sulla carta, anche gli ospiti forse indesiderati, ben sapendo gli attuali amministratori a cavallo che con quell’ospite forse indesiderato hanno diviso e condiviso una larga fascia di potere che risale almeno agli inizi degli anni ’90.

Il nuovo ospite che ha preso posto intorno al tavolo si chiama Raffaele Accetta (arch9itetto per professione e politico per devozione, per circa trent’anni sindaco di Monte San Giacomo, per tredici anni presidente della Comunità Montana, ecc. ecc.) che dopo aver letto il precedente articolo dell’11 febbraio scorso (VALLO di DIANO (41): il traforo della Maddalena e il coraggio della Cimino) ha così commentato:

  • Caro Aldo, ho letto il tuo ultimo articolo sul traforo dei monti della Maddalena e senza voler entrare nel merito, in quanto non conosco tutti i dettagli della proposta, vorrei solo evidenziare che questo è uno dei motivi che mi hanno portato a sostenere che “manca una visione d’insieme del  territorio….” (senza trascurare ciò che succederà per l’Alta Velocita’, e ciò che è già  avvenuto per la soppressione del Tribunale). Io credo che entrambi i Sindaci abbiano le loro ragioni ma nello stesso tempo occorreva che si parlassero prima, o che qualcuno li facesse incontrare, piuttosto che avviare la ennesima divisione, innescando un dibattito tra i pro e i contro, come è avvenuto su tante vicende che negli anni hanno portato solo danni al territorio. Anche io ho inviato un messaggio privato al sindaco Rinaldi per manifestargli la mia amarezza e delusione per questa nuova probabile battaglia che sarà costretto ad affrontare, per la difesa del suo territorio, senza avere, in questo caso, il sostegno unanime di tutti i comuni come lo ha avuto nella vicenda “centrale elettrica Terna” Mi ha confermato che l’aver difeso l’habitat  Monti della Maddalena ha consentito l’archiviazione delle ricerche petrolifere della Shell…..e per questa battaglia, come è noto, mi sono speso un po’ anche io, per cui  gli ho espresso la mia soddisfazione. Buona domenica

Questo giornale per precisa scelta editoriale non si limita, da sempre a trasferire sulla carta le sterili e semplici dichiarazioni delle parti in causa ma cerca, fin quando e fin dove è possibile, di interpretare il pensiero degli elettori-lettori e poi di inserirsi a pieno titolo nelle vicende che accadono nella società di oggi (dalla giudiziaria, all’economia, piuttosto che l’arte e l’amministrazione della cosa pubblica); anche perché se dovessimo fermarci alle dichiarazioni interessate degli interessati non esiteremmo un solo istante a chiudere il giornale.

Dunque, visto che il dibattito è decollato con l’arrivo del quarto ospite (il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala, il sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi, la sindaca di Padula Michela Cimino e l’ex sindaco di Monte S.G. Raffaele Accetta) oltre a quelli istituzionali come Provincia di Potenza, Regione Basilicata, provincia di Salerno e Regione Campania, non esito a dire che condivido quasi tutto il contenuto del commento di Accetta; nella sua prima parte è inappuntabile, un po’ meno nella seconda quando riferisce del dialogo avuto con Rinaldi di Montesano; un’affermazione che mi dà ragione nel definire la posizione del sindaco di Montesano “assolutamente negativa e di chiusura  preconcetta rispetto all’opera”, e aggiungerei anche “antistorica” senza credere alla favoletta che grazie alla sua difesa dell’habitat dei Monti della Maddalena è stato archiviato il problema delle trivellazioni.

Diciamocela tutta e con franchezza; la storia delle trivellazioni non è finita, la storia di Terna è ancora più viva con l’arrivo del progetto Tyrrhenian Lab (il grande elettrodotto sottomarino di mille chilometri che in provincia di Salerno avrà ben tre terminali) e la storia del traforo è ancora all’inizio.

Si tratterà soltanto di aspettare come il centro destra nazionale si muoverà nel complicato mondo della cosiddetta “transizione energetica” del Paese che, con la scusa di nuovi posti di lavoro, prevede appunto la realizzazione dei grandi progetti. E lì ci sarà davvero da divertirsi perché nel Vallo di Diano sicuramente soltanto Rinaldi sponsorizzerà le scelte del governo mentre gli altri 14 sindaci si schiereranno apertamente contro.

 

 

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