FONDERIE PISANO: Resoconto della conferenza stampa di venerdì 3 marzo 2023 a Salerno, a cura dell’associazione “Salute e Vita”

 

La redazione

(riceviamo e pubblichiamo)

SALERNO – Si è tenuta oggi una conferenza stampa per rendere pubblico il ricorso alla C.E.D.U. – Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo – presentata dall’associazione “Salute e Vita” di Salerno, con la collaborazione degli avvocati Franco Massimo Lanocita, Federico Acocella e Simona Corradino. Pur consapevoli che oltre il 90% delle domande presentate non supera il vaglio della Corte, siamo spinti dalla speranza che, anche questo ricorso, come quello del 2019, venga accolto, convinti delle nostre ragioni e verità. Ancora una volta non ci arrendiamo di fronte a quella che è, a nostro parere, una palese ingiustizia da parte del sistema giudiziario italiano, ma allo stesso tempo oggi è stata l’occasione per esprimere gratitudine non solo nei confronti di chi, come i nostri avvocati, mette in campo gratuitamente la propria professionalità affinché possiamo ottenere giustizia, ma anche nei confronti di cittadini che ci supportano e ci esprimono solidarietà, come quelli rappresentati dalla Grafica e Stampa Mutalipassi S.r.l. di Salerno, che ha stampato migliaia di fogli per gli allegati del ricorso, affinché andassimo fino in fondo a questa battaglia.

 

Tra l’altro, solo l’annuncio della conferenza stampa, ha spinto gli imprenditori Pisano, nella giornata di ieri, a rilasciare dichiarazioni da cui si evince nervosismo, portandoli a fare delle precisazioni ancor prima che il ricorso fosse reso pubblico. Perché, invece di contattare la stampa per mettere preventivamente “le mani avanti”, non rendono noto cosa stanno facendo per andare via e rispettare finalmente la scelta effettuata nel 2006 dal Comune di Salerno, quando si decise che l’area di Fratte diventasse, nel PUC, area commerciale e residenziale? A nostro giudizio, questa loro strenua difesa dell’AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale – per altri dodici anni, dimostra chiaramente che non hanno alcun interesse reale a delocalizzare. Quello che hanno fatto è stato un investimento, acquistando un terreno a Buccino, ma di fatto nessun altro atto reale, tanto che, la loro richiesta di verifica di assoggettabilità a VIA – Valutazioni di Impatto Ambientale – relativa al Comune di Buccino, che avevano presentato lo scorso anno in Regione Campania, è stata archiviata per “inadeguatezza rispetto alle disposizioni normative vigenti”.

 

E le stesse domande le rivolgiamo, con ancora più determinazione, alla segreteria provinciale FIOM/CGIL Salerno, che in data odierna ha diffuso una nota con la RSU Fonderie Pisano: perché non chiedono alla proprietà Pisano il motivo per cui questi non hanno dato luogo ad alcun atto per richiedere le autorizzazioni necessarie per delocalizzare? C’è un dato oggettivo sulle responsabilità di tale immobilismo: perché il sindacato non chiede direttamente loro conto? Ed infine perché, nell’interesse degli operai, non pretendono che vengano effettuate indagini cliniche specifiche per la ricerca dei metalli pesanti sui capelli e nel sangue dei lavoratori?

 

È sempre di ieri, 2 marzo 2023, la dichiarazione rilasciata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di un incontro con gli studenti del Liceo Scientifico “Francesco Severi” di Salerno: «A Salerno abbiamo le Fonderie Pisano che a mio parere devono essere chiuse perché inquinano e non fanno nulla per evitare l’inquinamento, tanto per essere chiari». Queste parole lasciano intendere, per coerenza, che essendo De Luca presidente di Regione, sia a conoscenza di ulteriori dati oltre a quelli già noti (che a nostro giudizio avrebbero comunque dovuto portare da tempo alla chiusura della fabbrica). Ci chiediamo,a tal proposito, se il presidente stia preparando un’ordinanza di chiusura, visto che sarebbe molto grave essere a conoscenza di una situazione così grave e non fare nulla per impedirne la procrastinazione. Ricordiamo, a tal proposito, che il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, è già indagato per omissione di atti d’ufficio, nell’ambito delle indagini sulla mancata chiusura delle Fonderie Pisano. Ci chiediamo, pertanto, se dovremmo formulare le stesse accuse anche nei confronti di Vincenzo De Luca, ovvero quelle di tenere un contegno omissivo per via della mancata assunzione, protratta nel tempo, di qualunque iniziativa atta ad imporre il contenimento delle emissioni nocive per la salute dei cittadini e dei lavoratori, del cui futuro ieri dimostrava di essere così preoccupato. Come abbiamo ribadito anche oggi, un’ordinanza di chiusura contingibile ed urgente si renderebbe necessaria anche solo per un principio di precauzione, soprattutto quando si hanno strumenti quali lo Studio SPES e lo studio epidemiologico.

 

Questa battaglia, iniziata nel 2003, ha lasciato sul campo centinaia di vittime. In questi anni abbiamo ottenuto molto: i danni ambientali e alla salute provocati da questa fabbrica obsoleta e vetusta, sono ormai oggettivamente provati da studi scientifici, nonché da numerosi processi penali che, a partire dal 2004, hanno visto patteggiamenti e condanne. Soprattutto, ci sono almeno due procedimenti penali aperti: la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati commessi nel 2017 quando hanno creato il rischio diossina e nel 2018 quando hanno creato il pericolo esiziale, ovvero tutto ciò che è mortale per i lavoratori e la popolazione. È certificato da numerose relazioni dell’ARPAC – Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania – che l’impianto perpetua un danno acclarato all’ambiente e alla salute dei cittadini. Nonostante tutto questo, funziona ancora e continua ad avvelenare l’aria di ben tre Comuni: Salerno, Baronissi e Pellezzano. Le polveri nere metalliche si depositano ogni giorno su tutte le aree limitrofe alla fonderia, l’inconfondibile puzza acre e soffocante avvolge queste aree incidendo in maniera pesantissima sulle normali attività quotidiane. Dopo lo studio SPES – Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile – disposto dalla Regione Campania per valutare lo stato di salute della popolazione di tutto il territorio regionale, che ha certificato che nel sangue dei residenti nelle immediate vicinanze delle Fonderie Pisano i valori di cadmio, mercurio e diossine sono cinque volte maggiori alla media di tutti gli abitanti della regione Campania, lo studio epidemiologico condotto dai Consulenti Tecnici d’Ufficio Professori Biggeri e Forestieri, già CTU della procura di Taranto per l’Ilva, parla chiaro: c’è nesso tra le emissioni delle Fonderie Pisano e le patologie trovate in eccesso sul territorio.

 

Da decenni questo stabilimento industriale è “assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito” (come si evince dal PUC di Salerno approvato con delibera consiliare del novembre 2006): non ci lasceremo intimidire da minacce di denunce né tantomeno da una certa politica e da una parte del mondo sindacale che, troppo spesso, si schierano con il potente di turno e dimostrano di abbandonare la popolazione e le maestranze al proprio destino, vittime entrambe di questo imprenditore e di una politica scellerata.

 

Il presidente del comitato/associazione “Salute e Vita”

Lorenzo Forte – 328.3347836

 

Salerno, 03/03/2023

 

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