Peppino Cacciatore, il ricordo del presidente dell’Anpi Ubaldo Baldi

 

 

Prof. Giuseppe Cacciatore, detto Peppino

SALERNO (3.3.23) – La morte di Peppino Cacciatore, nostro presidente onorario, ci colpisce profondamente perché era l’ultimo rappresentante di una famiglia di antifascisti e di personalità politiche e della vita civile di Salerno che oggi è difficile ritrovare. L’antifascismo, nella famiglia Cacciatore, nasce già nel 1920 quando Luigi, nipote del professor Cacciatore recinta un terreno di proprietà dei lavoratori della Manifatture Cotoniere Meridionali per costruivi poi la Casa del Popolo che fu assaltata da manipoli di squadristi che vennero da tutta la provincia. Solamente nel 1925, sia Luigi che il giovane padre del professore Cacciatore, Francesco detto Cecchino, furono arrestati per l’ultima manifestazione antifascista che loro tentarono di fare il primo maggio del 1925. Il volantino che concava quella manifestazione mi fu fornito proprio dal professore Cacciatore che lo teneva conservato. Il professore Cacciatore, oltre che per il suo impegno civile antifascista, il suo impegno politico è stata una personalità di primo piano, sia a livello storico nella cultura universitaria Salernitana e napoletana e negli ultimi anni, da professore emerito di filosofia e da presidente onorario della nostra associazione ma soprattutto presidente della Società Salernitana di storia Patria. È una di quelle personalità limpide che hanno dato lustro a tutta la città di Salerno. l’Anpi piange un fratello, un padre per noi. Con Peppino avevo un rapporto di fratellanza e sono colpito nel profondo.

 

 

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